Maurizio Coppi, il nuovo assessore si presenta
“Il mio modo di operare sarà improntato sul dialogo e sulla condivisione”.
“La macchina amministrativa è come un’azienda: si lavora per obiettivi da raggiungere nei tempi prefissati”
La pazienza di Maurizio Coppi e la lealtà dimostrata nei confronti del primo cittadino sono state premiate con la “promozione” ad assessore a personale, contenzioso ed ERP (Edilizia Residenziale Pubblica).
Per mesi al centro del dibattito pubblico sulla Presidenza del Consiglio comunale, Coppi ha sempre preferito restare in disparte. Il suo “silenzio eloquente” esprimeva il rammarico per un accordo politico che, improvvisamente, veniva non solo disatteso ma strumentalizzato, proponendolo all’opinione pubblica quale “falsa prova” di come il sindaco Tina Resta fosse più impegnata ad assegnare cariche che a governare il paese.
Eppure, quel patto – che vedeva Coppi come futuro Presidente dell’assise cittadina – era nato sotto l’egida del prof. Onofrio Resta, che se ne faceva garante, ed era stato siglato da tutta la maggioranza. Anche quella parte che poi si è ricreduta, ritenendo a posteriori “una scelta che non cambierà la vita di questa Amministrazione ma solo di un singolo consigliere”. Una posizione condivisibile ma che sarebbe stato corretto chiarire a tempo debito.
Ad ogni modo, mettendo da parte veleni e incongruenze – almeno fino al prossimo Consiglio comunale – abbiamo intervistato il neoassessore Coppi per approfondire alcuni dubbi intorno alla sua nomina e per comprendere come intenda portare avanti le deleghe affidategli.
Cosa replica a quanti affermano che ha ottenuto l’assessorato come “indennizzo” per la mancata Presidenza del Consiglio comunale?
«La Presidenza al Consiglio comunale era un accordo nato sin dal primo giorno e condiviso da tutti; poteva essere una bella occasione politica per il nostro paese, ma poi, strada facendo, c’è chi ha cambiato idea su questa decisione. Ognuno è libero di fare le proprie valutazioni e di rivalutare le intese prese in passato. L’assessorato non lo considererei assolutamente un indennizzo per la mancata Presidenza del Consiglio perché il sindaco, che ringrazio, avendo ampia libertà di manovra da parte di tutti i gruppi politici, ha fatto le sue scelte in piena autonomia».
Ritiene che si sia creato uno “squilibrio politico” in maggioranza con la presenza di due assessori in quota Forza Italia?
«Ho già ricoperto in passato il ruolo di assessore e chi mi conosce sa quanto ci tengo al mio paese e quanto impegno ci metto in quello che faccio, pertanto non parlerei di squilibrio e non porrei questa scelta sul piano politico, ma sul piano delle capacità personali e dell’esigenza, in questo momento di difficoltà anche determinata dal Covid, di avere qualcuno che possa operare concretamente e portare dei risultati. Prima di essere politico sono un imprenditore e per me la macchina amministrativa è come un’azienda: per andare avanti, e bene, bisogna lavorare per obiettivi e soprattutto raggiungerli nei tempi prefissati».
Corrisponde al vero che inizialmente le era stata assegnata la delega all’urbanistica, poi ritirata per incompatibilità professionale?
«Il ventaglio di scelta circa le deleghe da affidarmi era vasto, ma il sindaco ha valutato e deciso di darmi i settori precedentemente gestiti da Sandro Laera, al fine di dare continuità al lavoro da lui avviato. L’unica delega che il primo cittadino ha tenuto per sé è quella all’Urbanistica, che tra l’altro non è assolutamente incompatibile con la mia attività professionale».
Come intende approcciare il tema dei contenziosi?
«La questione dei contenziosi è qualcosa che viene da lontano e chiunque ha governato negli ultimi anni ha ereditato dal passato. Purtroppo, per un Ente come il nostro, i costi legati ai contenziosi possono essere considerati fisiologici, ma è necessario adottare diverse strategie come limitarne il numero attraverso una gestione attenta dell’Ente e abbatterne i costi seguendo la strada della conciliazione. Inoltre, non escludo anche di valutare, insieme alla maggioranza, eventuali percorsi diversi, con l’obiettivo principale di contenere queste uscite».
Venendo alla delega al personale, pensa che vada ristrutturata la pianta organica del Comune, modificando ad esempio alcune competenze degli Uffici?
«Lunedì scorso ho incontrato chi mi ha preceduto ovvero Sandro Laera, che si è dimostrato molto disponibile e che ringrazio. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione e ritengo sia doveroso dare continuità a tutto quello fatto fin ora, anche perché Sandro ha lavorato egregiamente, ma c’è comunque tanto da fare ancora. Uno dei problemi da affrontare è proprio quello del personale: gli uffici comunali si sono letteralmente svuotati per via di tutti i pensionamenti avvenuti in pochissimo tempo, pertanto più che di ristrutturare la pianta organica, parlerei di incrementarla».
Valuterà di indire un concorso pubblico per risolvere in via definitiva la carenza di organico?
«Il mio modo di operare sarà improntato sul dialogo e sulla condivisione, e tutte le mie idee, prima di diventare decisioni definitive, devono essere condivise da tutta la maggioranza. Il nostro Comune ha urgenza di assumere nuovi dipendenti perché tutti i cittadini hanno diritto di ricevere risposte alle loro istanze che da troppo tempo attendono; inoltre, senza personale adeguato e preparato, i progetti di noi politici restano solo belle parole perché c’è bisogno di loro per realizzarli. La soluzione definitiva potrebbe essere quella di indire un concorso, nonostante abbia tempi lunghi, ma è una strada che è necessario iniziare a percorrere; un’altra alternativa per fronteggiare la carenza nell’immediato, potrebbe essere quella di attingere da graduatorie di altri Comuni. Condividerò in maggioranza nei prossimi giorni le varie ipotesi e tutti insieme prenderemo una decisione».
Fabio D’Aprile