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Piano triennale, tra scuole e illuminazione pubblica

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Il dibattito consiliare si concentra sulle mancate verifiche sismiche degli edifici scolastici e sulle prospettive del project financing

Il primo argomento su cui il Consiglio del 23 aprile si è confrontato ha riguardato l’approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici e di quello biennale dei beni e servizi.

Dopo aver elencato le opere preventivate, l’assessore Stefano Dell’Aera comunica che nel quinquennio 2020-2024 il Comune di Turi sarà assegnatario di un contributo annuale di 90 mila euro. L’indirizzo politico dato agli Uffici è di utilizzare queste risorse per l’efficientamento energetico e termico degli edifici scolastici. A conferma della massima priorità data alle scuole, «sono stati predisposti gli atti per partecipare ai finanziamenti per l’adeguamento antincendio delle tre scuole dell’infanzia, oltre a quello del Comprensivo inserito nel Piano triennale».

“Le verifiche sismiche non sono una priorità?”

Ed è proprio sulle scuole che si apre il dibattito. Il consigliere Sergio Spinelli si dice “meravigliato” per non trovare traccia delle risorse per le verifiche sismiche degli edifici scolastici, obbligatorie dal 2003. Ricorda che, lo scorso luglio, facendosi promotore di due interrogazioni, chiese di aderire a un bando di progettazione per interventi a tutela del patrimonio dell’edilizia scolastica. In quell’occasione, una comunicazione dell’allora caposettore ai Lavori Pubblici, l’ing. Di Bonaventura, riferiva che «tutte le strutture pubbliche, ad eccezione del padiglione D del Comprensivo, non erano adeguate alle norme del 2003 e, soprattutto, che non si poteva partecipare a bandi di ristrutturazione o consolidamento degli edifici scolastici perché non c’era un quadro chiaro sul tipo di intervento da porre in essere».

Se non si è potuto partecipare a quel bando perché il quadro non era chiaro – si chiede il consigliere – perché oggi si può partecipare a bandi similari, relativi all’efficientamento energetico e termico? «Come ristrutturiamo una mensa o una porta antincendio se non sappiamo se i lavori che stiamo facendo poggiano su basi solide e sicure? Potrebbe essere uno spreco di denaro e un ulteriore rischio».

Riprende la parola l’assessore Dell’Aera e chiarisce che non si è potuto partecipare al bando suggerito dal consigliere Spinelli perché a monte veniva richiesta la verifica sismica degli edifici, operazione che anche in considerazione della vetustità degli edifici, risalenti agli anni ’70, ha un costo elevato, quantificato in circa 400mila euro. «Un impegno economico non sostenibile con fondi di Bilancio, per questo si sta ponendo la massima attenzione per reperire finanziamenti».

«Se dal 2003 – interviene il Sindaco – qualche Amministrazione si fosse presa la briga di fare le verifiche antisismiche, utili anche per partecipare a queste tipologie di bandi, forse oggi avremmo avuto qualche problema in meno. Probabilmente questo intervento non lo abbiamo dettagliato nel DUP ma è in programmazione. Parliamo di interessi generali per cui coinvolgeremo in maniera intellettualmente onesta la minoranza».

«Sindaco, dal 2003 al 2008 – incalza il consigliere Zaccheo – è stata assessore alla Pubblica Istruzione e avrebbe dovuto prevedere queste priorità».

“Programmare è fondamentale”

«Adeguare strutture costruite 40 anni fa – dichiara Tundo – è molto complesso. Bisogna abbattere e ricostruire seguendo tutte le norme europee». La proposta operativa del consigliere prospetta un progetto a tappe, ristrutturando un’ala alla volta dell’Istituto Comprensivo, così da non intaccare il normale svolgimento delle attività didattiche. Chiaramente, è importante «elaborare i progetti delle nuove strutture scolastiche e intercettare finanziamenti sovracomunali, visto che le risorse di Bilancio non consentirebbero di affrontare una spesa così consistente».

«Nella politica – prosegue il consigliere – programmare è fondamentale, e non solo per la scuola». L’esempio calzante è dato dai lavori di manutenzione delle strade, su cui il consigliere chiede di approntare una progettazione di ampio respiro, in modo da essere pronti a partecipare ai vari bandi e avere la chance di ottenere maggiori finanziamenti.

In generale, Tundo “boccia” il Piano triennale, «pieno di opere che provengono dal passato». Gli unici apprezzamenti arrivano sullo stanziamento di 150mila euro per riparare via Sammichele e sui 60mila euro destinati alla manutenzione delle strade di campagna: «Provvediamo in maniera veloce a chiudere le buche, così da alleviare la situazione degli agricoltori già duramente colpiti dalla pandemia». Infine, un accorato appello a investire su Largo Pozzi: «Vorrei che si facesse un progetto per riqualificare l’intera area, e non solo l’ex mattatoio, recuperando la storia dei nostri pozzi e realizzando uno spazio in cui, oltre al mercato, si possano ospitare eventi culturali».

Il futuro del project financing

Il capogruppo di minoranza Angelo Palmisano esce dal “capitolo scuola” e allarga il quadro della discussione: «Tutti i lavori pubblici finora sono stati eseguiti davvero male. L’attenzione che questa maggioranza deve mettere in campo nell’immediato è la gestione delle opere pubbliche». A seguire, Palmisano apre un nuovo filone di riflessione, esortando a discutere in Consiglio comunale i dettagli del project financing.

«Sul project financing – coglie la palla al balzo il consigliere Zaccheo – abbiamo avuto modo di esternare le nostre perplessità nell’unica riunione informale in cui ci fu illustrato il progetto». La maggiore perplessità riguarda la durata: «25 anni sembrano un’eternità rispetto alla rapidità dell’evoluzione della tecnologia», «si rischia di vincolarsi ad un impianto che tra dieci anni potrebbe risultare vetusto».

Il capogruppo Onofrio Resta rassicura che l’Amministrazione non ritiene chiuso questo argomento e sicuramente coinvolgerà tutto il Consiglio: «Bisogna dare atto, però, che è stato affrontato di petto il problema, facendo una scelta di campo netta e buona. Non mi sembra che ci sia stata nessuna critica sul fatto che questo possa essere lo strumento vincente per efficientare la pubblica illuminazione».

«Il problema è proprio sulla scelta – ribatte Spinelli. Non ho gli elementi oggi per valutare se la strada del project è più vantaggiosa rispetto ad altre. A monte della scelta, si poteva approfondire, magari si arrivava alla stessa conclusione ma con maggiore cognizione di causa».

«La Giunta non ha approvato il project financing – precisa il sindaco Resta – ma ha solo iniziato a valutare una proposta che non condiziona alcuna decisione futura e su cui potranno essere apportate tutte le integrazioni che il Consiglio riterrà opportune». Indicazioni che verranno recepite dell’Ufficio Tecnico prima della stesura del bando di gara. Il primo cittadino invita, inoltre, a non sminuire l’incontro con l’opposizione, definito “informale”, poiché l’allargamento alle forze di minoranza non è un atto così frequente ed è avvenuto «quando è arrivata la proposta e non quando è stata presa una decisione». «Continueremo a studiare insieme questo provvedimento e, se ci fossero soluzioni migliori al project, saremo completamente d’accordo ad intraprenderle».

«Se il project financing – commenta il consigliere Paolo Tundo – serve per migliorare l’illuminazione della città e non incide sulle tasse, mi sta bene».

«È vero che la durata non incide come costo sulla comunità ma – obietta il consigliere Lilli Susca – inciderebbe come mancato risparmio».

«Apprezzo la condivisione dei vostri progetti – afferma Palmisano – ma a volte sembra che si faccia l’apertura con una mano e la chiusura con le due braccia. Spesso peccate in comunicazione: dopo quella riunione, abbiamo protocollato una nota chiedendo quali erano le strade non servite da illuminazione. La nostra ottica è che nessuna strada resti senza illuminazione, per questo era importante avere una mappatura reale del territorio».

«La mappatura – risponde il primo cittadino – è necessaria proprio per valutare l’utilità stessa del project financing. Mi spiace non sia stata data risposta scritta ma assicuro che nulla sarà fatto se non si avrà la certezza che ogni strada sarà illuminata», comprese quelle delle aree in fase di urbanizzazione e quelle potenzialmente urbanizzabili, poiché «occorre anche avere una fotografia di prospettiva del paese».

«In Giunta – chiosa Dell’Aera – è stato dichiarato il pubblico interesse di una proposta privata, presentata sulla scorta di una relazione richiesta dal Commissario all’ingegner Desiderato che denunciava uno stato precario dell’impianto di pubblica illuminazione».

La discussione si conclude con il voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione, un esito che resterà costante anche nei successivi punti all’ordine del giorno.

FD

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