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Polemica multe notificate a casa: facciamo chiarezza

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“Non si dica che non amo i turesi”, risponde ai nostri microfoni la De Florio, che ci spiega anche la ratio della nuova configurazione dei parcheggi in piazza Aldo Moro

Da qualche tempo sui social, dove ognuno di noi è protagonista e dove alcuni risultano essere “datore di lavoro presso se stesso”, si discute in maniera piuttosto animata sulle modalità con cui vengono elevate le multe.

LA POLEMICA SULLE MULTE

Nello specifico il problema è il seguente: il Codice della Strada stabilisce due modi diversi per portare a conoscenza del trasgressore la contravvenzione e, quindi, informarlo di aver preso la multa. Quando è possibile, la multa deve essere comunicata immediatamente al conducente che viene quindi fermato, identificato e invitato a firmare per ricevuta la contravvenzione. In alcuni casi, invece, gli agenti della Polizia Locale possono ricorrere alla notifica a casa. La differenza tra queste due modalità è essenzialmente in due aspetti: uno di carattere tecnico, poiché con la notifica a casa si ipotizza che la multa sia stata accertata tramite foto, video e altro; un altro, invece, di carattere economico, perché la contestazione immediata permette il risparmio delle spese postali che invece si sommano alla sanzione quando essa viene notificata a casa alcuni giorni dopo aver commesso la trasgressione.

A tal proposito, siccome circola una certa disinformazione che va ad alimentare diffidenza nei confronti della Polizia Locale, chiariamo che: il costo della notifica, compreso di spese di istruttoria e spese postali, di una sanzione si aggira intorno ai 20 euro; e dunque, prendendo ad esempio una sanzione di 87,00 euro per sosta sulle strisce pedonali che viene notificata successivamente, la somma da pagare diventa di 87,00+18,25 euro (se pagata nei 5 giorni dalla notifica, invece, è di euro 60,90+18,25). Altro aspetto importante è che, in caso di assenza del trasgressore, non è previsto per i Vigili alcun obbligo di contestare la violazione e il preavviso che si lascia sul parabrezza è un puro atto di cortesia non previsto dal Codice.

UNA QUESTIONE DI ‘CIVILE CONVIVENZA’

Per porre fine a questa diatriba, ci siamo rivolti alla consigliera dott.ssa Teresita De Florio, che ci ha spiegato: «C’è una disposizione dell’art. 13 della legge 689/91 in cui si sostiene la regolarità delle multe elevate anche attraverso dei rilievi fotografici». Difatti, nell’art. 13 in questione, relativo agli atti di accertamento, si dice che “gli organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono, per l’accertamento delle violazioni di rispettiva competenza, assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra preparazione tecnica”.

«Se i cittadini – prosegue la De Florio – hanno fastidio a ricevere una contravvenzione, anche perché, stando a quanto mi è stato riferito, alcuni non riescono ad arrivare a fine mese, la soluzione è semplice: parcheggiare l’auto come si deve e rispettare il Codice della Strada. Spesso vedo macchine sui marciapiedi: un minuto l’uno, poi l’altro e i marciapiedi rimangono impercorribili». Per citare alcuni esempi, la De Florio fa riferimento ai casi di via Massari o di via XX Settembre, sul cui lato destro, “pur non dando fastidio a nessuno”, c’è la diffusa abitudine di parcheggiare.

«Le sanzioni non vengono elevate per fare cassa ma per il rispetto delle regole che sono importanti per l’ordine e la convivenza civile. Dispiace davvero quando alcuni turesi ricevono una multa ma è necessario che si armino di buon senso. Secondo alcuni il problema è in chi fa rispettare le regole, piuttosto che in chi non le rispetta» – aggiunge il consigliere.

STALLI PER DISABILI E RESIDENTI DEL CENTRO STORICO

Altra questione di recente interesse collettivo riguarda la nuova configurazione dei parcheggi di piazza Aldo Moro, dove alcuni spazi delimitati da strisce bianche sono stati convertiti in più stalli per disabili, mentre ai residenti del centro storico ne spetterà uno in meno.

«Va innanzitutto precisato che nell’intersezione tra le due ville – esordisce il consigliere De Florio – non si può parcheggiare. In ogni caso è stata rifatta la segnaletica che era andata via. Per quanto riguarda invece gli stalli dei disabili, ne abbiamo inserito uno nuovo per permettere ai conducenti disabili di uscire dalla propria vettura, evitando l’ostacolo del marciapiede immediatamente vicino allo sportello del conducente. Nei pressi dell’edicola è stata modificata la segnaletica dei parcheggi, adesso a spina di pesce per agevolare l’entrata e l’uscita dalla macchina. I residenti del centro storico – tornando al punto precedente – non si rendono conto che i parcheggi sono quelli a disposizione. Possiamo rilasciare anche 2000 pass ma i posti a loro assegnati non aumentano e la differenza non la fa un posto in meno».

Il potere di preservare l’ordine e sanzionare le trasgressioni è senza dubbio gravoso e delicato, poiché finisce per porre in cattiva luce chi lo esercita; a tal proposito la De Florio rimarca: «Non si dica che non amo i turesi, avendone, tra l’altro, sposato anche uno». Forse in maniera impopolare, andrebbe piuttosto segnalata la vera e propria jungla urbana fatta di parcheggi selvaggi che in certi punti del paese non permettono neanche di svoltare. Come se la strada fosse terra di tutti e di nessuno.

LEONARDO FLORIO

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