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Politica

Smart City e Campo sportivo: meglio feriti, che morti (?)

Il consigliere Lilli Susca

Le due interrogazioni del consigliere Lilli Susca trovano risposta, ma qualche dubbio rimane

Il Consiglio comunale del 5 novembre, come ugualmente accaduto nelle precedenti sedute consiliari, è stato un momento di profondo dibattito politico, colpo su colpo, tra maggioranza e minoranza. Nell’ultima parte del confronto, hanno trovato spazio di discussione le interrogazioni presentate dai consiglieri di “Patto per Turi”, tra cui le due sottoscritte dal consigliere Lilli Susca che di seguito andremo a documentare.

SMART CITY

La prima di cui vogliamo occuparci è l’interrogazione inerente al progetto “Smart City”, presentata nella seduta consiliare del 30 settembre ma non discussa perché depositata in ritardo. A distanza di poco più di un mese, l’Amministrazione ha potuto dipanare ogni dubbio sollevato dalla minoranza. Per rendere meglio consapevoli i lettori di ciò di cui si sta trattando, ecco di seguito in breve quali sono le cifre e i risultati prefissati dal progetto in questione: parliamo di un finanziamento di 700mila euro, accordato dalla Città Metropolitana per il rifacimento della pubblica illuminazione nel centro storico. Alla minoranza premeva all’epoca conoscere se fossero state poste in essere dalla Giunta tutte le “azioni necessarie all’effettiva erogazione del finanziamento”; in particolare, dato che la scadenza per la cantierizzazione dei lavori è fissata a dicembre 2019, “Patto per Turi” voleva appurare se fosse stato stilato un cronoprogramma efficace per realizzare l’opera nei tempi previsti ed evitare di perdere i fondi metropolitani. Come apprendiamo dal commento del consigliere Susca in merito alla risposta scritta da lei richiesta e ricevuta per quanto riguarda “Smart City” ed il relativo finanziamento, sembra che “tutto stia procedendo per il meglio”, poiché nel frattempo sono state messe in atto tutte le possibili azioni per rendere esecutivo il progetto. E di questo Lilli Susca si è dichiarata apertamente entusiasta.

CAMPO SPORTIVO

Dopo aver scritto un articolo – romanzato per quelli che sono i fatti reali di una squallida odissea che prosegue da anni – inerente al campo sportivo comunale, pare che qualcosa si stia finalmente muovendo. Anche in questo caso, il consigliere Susca presentava interrogazione il 30 settembre, tuttavia non discussa all’epoca per il ritardo di cui sopra: “Partendo dal presupposto che una comunità privata di spazi pubblici adibiti allo svolgimento di attività sportive è una comunità a cui viene negato un diritto sacrosanto”, il consigliere di minoranza chiedeva in prima battuta se l’Amministrazione avesse intenzione di utilizzare il finanziamento accordato al Coni; diversamente, qualora si volessero impiegare fonti di finanziamento alternative, la Susca domandava se ci fosse una progettualità concreta, finalizzata alla restituzione della struttura alla cittadinanza in tempi brevi.

A proposito di progetti fatti a regola d’arte, alcuni numeri fa raccontavamo su queste pagine quanto disordine e negligenza si fossero susseguiti negli ultimi 12 anni, grazie alla preziosa testimonianza di Paolo Mastrofrancesco assieme al quale abbiamo cercato di rendere lineare una matassa parecchio ingarbugliata.

Anche questa interrogazione ha ricevuto risposta scritta, commentata a sua volta così dal consigliere Susca durante l’ultimo Consiglio comunale: “Apprezzo l’ironia ma non in una risposta a un’interrogazione, anche perché ironizzare sull’operato di un’Amministrazione passata non è molto elegante. Quanto al contenuto, sono contenta che abbiate deciso di utilizzare il finanziamento del Coni. L’intento della mia interrogazione era verificare che decideste in maniera positiva in merito a questa opportunità di sfruttare questo finanziamento del Coni. Ho temuto perché ho pensato che nel momento in cui si rifiutava un finanziamento del Coni, difficilmente si sarebbe potuto ripresentare un progetto e una richiesta di finanziamento allo stesso Ente. Per quanto parziale e legato a una parte minima dei lavori necessari per riaprire il campo sportivo al pubblico, era importante utilizzare quei fondi. In ultimo, chiedevo quale progettualità avevate per la riapertura nel più breve tempo possibile degli impianti. La risposta è stata deficitaria: avete detto “stiamo vagliando, stiamo cercando di capire come”. Avrei preferito una risposta un po’ più tecnica”.

Pronta la replica dell’assessore Stefano Dell’Aera che, sempre in Consiglio, ha ribattuto: “Per quanto riguarda i lavori al campo comunale, con l’intervento di 150mila euro sono escluse le variazioni del campo da gioco, che sono state fatte con fondi comunali, e che non ci permettono di rendere omologabile quella struttura. Adesso siamo arrivati a un bivio: da un punto di vista tecnico dobbiamo capire se è sufficiente fare un intervento di piccola entità (4-5mila euro) per tagliare l’erba o fare nuovamente quello che era stato prescritto dalla Federazione Nazionale Gioco Calcio, che indicava una tipologia particolare di intervento. Questo può dirlo solo il Coni, di qui la risposta non puntuale: occorrerà fare un sopralluogo. Le possibilità potrebbero essere anche altre: fermo restando che la priorità assoluta resta alle nostre scuole calcio, non si può escludere che magari qualche società possa essere interessata a investire sul territorio e accollarsi i lavori del campo da gioco e la manutenzione”.

Per concludere, la speranza sicuramente unanime è quella di rivedere aperto l’impianto sportivo al pubblico, per quanto lo scenario non sia sicuramente dei migliori; alcuni cittadini sui social hanno di recente espresso la necessità di uno spazio dove poter praticare footing, poiché, contrariamente a quello che si potrebbe pensare a primo acchito, il “campo sportivo” non è solo un luogo da destinare al calcio, ma anche alla corsa, al basket, al tennis e al calcio a 5. Ebbene, l’idea è che, almeno per i primi tempi, molti corridori possano accontentarsi di un luogo dove non c’è traffico automobilistico o gruppi di cani randagi che renderebbero l’esercizio fisico un po’ “più adrenalinico”: questo però, come riferito dall’assessore Dell’Aera, è ancora da vedere. Ciò che invece pare già ineccepibile è che quei 150mila euro non saranno certamente sufficienti a dare a Turi un impianto sportivo che rispecchi il 2020. Ma d’altronde, “meglio feriti che morti” (?).

LEONARDO FLORIO

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