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A Renzo Di Pinto il Pentagramma D’Oro

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Parliamo di Oratorio e pensiamo a Renzo. Custode e divulgatore dei valori di San Giovanni Bosco

Non ha nascosto la sua emozione, Lorenzo Di Pinto, per tutti Renzo, vincitore del Pentagramma d’Oro 2019, appuntamento ideato dall’Associazione Maria SS. Ausiliatrice, giunto alla sua ottava edizione. In una serata che ricorda l’amato don Giovanni Cipriani, nella Parrocchia Maria SS. Ausiliatrice, giovedì 17 ottobre, un appuntamento in musica e un salto nella storia della comunità parrocchiale, attraverso le parole, i gesti, i ricordi di quanti hanno amato e sono stati vicini al caro sacerdote turese

Renzo Di Pinto è un veterano del Coro Polifonico che ha collaborato alla nascita di questo meraviglioso gruppo. All’unanimità è stato indicato come vincitore del premio “perché ha sempre dato prova di dedizione ecclesiale ed impegno morale, religioso e sociale” – ha letto durante la serata Oronzo Di Pinto, presidente dell’associazione. “Stretto collaboratore di Don Giuseppe – come di tutti i parroci che si sono succeduti in Parrocchia – è sempre presente e disponibile in ogni attività parrocchiale e oratoriana, sia come organizzatore e coordinatore, sia come operatore ed esecutore degli impegni ricevuti, dimostrando così di aver fatto propria la missione spirituale di San Giovanni Bosco, nei confronti dei giovani, trasmessaci da Don Giovanni Cipriani”.

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Un lungo applauso ha segnato la consegna del prestigioso premio nelle mani di Renzo Di Pinto che, vincendo l’emozione, ha raccolto con orgoglio ed umiltà l’onorificenza ricevuta. “Sono onorato di essere qui stasera, e grato di ricevere questo premio istituito per ricordare il carissimo don Giovanni Cipriani, fondatore della banda musicale cittadina, una delle realtà a cui ha dato vita con la sua opera instancabile. Sono grato ai membri della Commissione che mi hanno scelto per questa onorificenza, in particolare ringrazio il carissimo don Giuseppe, il sindaco dott.ssa Tina Resta, il presidente dell’associazione musical Oronzo Di Pinto, i membri del direttivo Vincenzo Perfido e Michele Cipriani, il socio Stefano Mercieri, il responsabile artistico prof. Ino Resta, i componenti esterni ex oratoriani, il direttore prof. Vincenzo Tardi e il prof. Michele Cellaro” – è con queste parole che rompe il ghiaccio il premiato Di Pinto.

Non può mancare nella sua riflessione un velo nostalgico legato al ricordo di don Giovanni Cipriani, ma rilancia: “Il nostro oratorio, però, non può più essere pensato in funzione del passato, ma va costruito nel presente e, con grande impegno, proiettato nel futuro. È certamente una realtà ricca di tradizione e nello stesso tempo capace di garantire un continuo rinnovamento per andare incontro alle odierne esigenze educative. Mi piace riprendere uno slogan che don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile, ha utilizzato nell’ultimo incontro degli oratori d’Italia tenutosi a Molfetta: “Facciamo fuori l’oratorio”. Far fuori significa dare più importanza alle persone che fanno oratorio che ai muri dell’edificio oratorio. Significa rimanere in ascolto delle voci che giungono da fuori. Far fuori significa ascoltare questo nostro tempo. Non dobbiamo aver paura di incontrare le persone per ciò che sono, non dobbiamo aver paura di cambiare. Gli altri non saranno mai come noi li vorremmo. Ecco perché, penso che far fuori significhi avere il coraggio di cambiare ciò che va cambiato. Insomma, l’oratorio deve diventare la sintesi tra la vita e la fede per crescere insieme, nella comunità e sul territorio. Ed è proprio questo l’obiettivo che, con il mio impegno ho cercato di perseguire in questi anni”.

Un pensiero quindi lo rivolge a chi gli è stato vicino, a chi ha incrociato la sua strada, a chi ha camminato al suo fianco: “Desidero condividere questo premio con tutti coloro che insieme a me hanno messo in campo l’impegno educativo nei confronti di ragazzi, adolescenti e giovani, riconoscendone la soggettività e valorizzando i talenti di cui sono portatori, divenendo così, animatori di un’intera comunità. Il “nostro Oratorio” è una preziosa eredità che abbiamo ricevuto in dono, uno scrigno di valori e di esperienze che non vanno semplicemente accolti ma fatti nostri, rilanciati e rinnovati. Basterà investirvi un po’ del nostro tempo, della nostra dedizione e del nostro entusiasmo”.

Passaggi importanti di una vita trascorsa in Parrocchia, ricordi che si inseguono, amicizie cresciute di giorno in giorno, poi divenute più salde e familiari. È questo il Pentagramma d’Oro, è un legame che di anno in anno rafforza il sentimento oratoriano che trova una delle massime espressioni nella musica, portatrice di educazione, formazione e crescita che accompagna tutta l’Associazione Maria SS. Ausiliatrice.

CINZIA DEBIASE
Foto NewArt

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