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Vietato dormire nei pressi della stazione

Si lavora in piena notte (2)

Si lavora di notte e per molti cittadini riposare è diventato un… sogno

Prima FSE, adesso Ferrovie dello Stato: nonostante l’assorbimento della società, alcuni cambi estetici e tecnici, nonché l’arrivo di nuove carrozze, restano gli atavici disagi. Nel corso degli anni se ne potrebbero contare abbastanza da creare un significativo vademecum da mostrare ai politici del panorama nazionale, giusto per provare tutti insieme ad indovinare in quale decennio del ‘900 si possa collocare la qualità dei servizi di trasporto pubblico del Meridione.

Il vademecum è ampio e le tipologie del disagio sono diverse e variegate: quest’oggi ne affronteremo una in particolare, ovvero quella inerente ai cantieri aperti da alcuni mesi nella nostra stazione.

Si lavora in piena notte (1)

Alcuni giorni fa arrivava in redazione una segnalazione da Natalino Ventrella, ex Consigliere comunale: “I cittadini residenti a Largo Pozzi, nei pressi della stazione ferroviaria, mi chiedono un intervento per sollecitare il sindaco a mettere fine a quello che sta diventando un dramma: i lavori di ammodernamento dei binari della ferrovia si svolgono di notte, rendendo impossibile riposare. Alcuni assessori che conoscono il problema hanno promesso un intervento a tutt’oggi irrisolto”.

Sostanzialmente, negli ultimi mesi sono stati disposti dei lavori per sostituire le traversine in legno, alle quali sono agganciate le rotaie, con delle nuove in cemento: può sembrare, questa, una buona notizia, se non fosse che il cantiere è attivo esclusivamente di notte, quando i turesi vorrebbero e dovrebbero riposare. Per delineare un quadro più chiaro della situazione, abbiamo intervistato Ilaria Arrè, residente in via Stazione.

«I lavori – spiega – sono ricominciati ormai da mesi. Anche se in realtà da alcuni anni stanno lavorando su quei due binari: nel 2017 fu tutto chiuso per oltre un anno. Gli scorsi mesi estivi, ovvero la seconda metà di maggio, giugno e parzialmente luglio, sono stati a dir poco drammatici: lavoravano tutte le notti, partendo dalla tarda serata e terminando in media verso le 4.30, come per altro confermato dai bar della zona dove gli operai fanno colazione. Posso sembrare una stalker – commenta ironicamente la Arrè – ma in realtà sono informazioni che ricevo indirettamente, a seguito delle mie esasperate pubblicazioni di video su Facebook e/o WhatsApp circa gli orari di lavoro che impediscono, a me ed a tutti gli abitanti della zona, di riposare in santa pace. Dopo essersi spostati dalla seconda metà di luglio e per tutto agosto nella zona di Sammichele, a settembre gli operai hanno ripreso a lavorare qui a Turi, sempre di notte. In un primo momento avevamo capito che avrebbero terminato il mese scorso, ma adesso non abbiamo più nulla di definito».

 

Quali sono i disagi che state avvertendo?

«Il termine disagio comincia ad essere ai limiti del riduttivo: io il lavoro altrui lo rispetto, ma, e credo di potermi esprimere a nome di tutti coloro che abitano nei pressi dei binari, vorrei essere altrettanto rispettata. Se la notte non dormiamo a causa dei forti rumori di escavatrici, macchine per tagliare il metallo, smog (e su questo stendo un ulteriore velo pietoso, visto che il bucato siamo credo tutti costretti a stenderlo in casa da mesi, date le polveri sollevate!) e comunicazioni vocali tra gli operai, come possiamo noi lavorare di giorno vista la stanchezza che ci pervade? Parlando in prima persona, stando a contatto col pubblico tutto il giorno, almeno fino alle 20.30 di sera, ho molte difficoltà a mantenere un aplomb ed un aspetto rilassato, considerando che la media di sonno per notte è tra le 3 e le 4 ore!».

 

Le risulta una raccolta firme in corso per provare a fermare questo disagio?

«Della raccolta firma se ne stanno occupando la signora Rosa Diamante e suo marito, che abitano in via Sammichele. Si vorrebbero ottenere orari non notturni per il rispetto della quiete pubblica. Ovviamente si vuol procedere bonariamente, senza arrivare alle vie legali, senza esasperare ulteriormente gli animi, ma avendo una prospettiva di fine dei lavori».

 

Qualcuno degli amministratori locali si è interessato al vostro problema? 

«Sempre la Signora Rosa Diamante si è rivolta al sindaco, che ha promesso di interessarsi a questa situazione che sta obbiettivamente sfuggendo di mano date le lungaggini».

 

Avete provato a contattare le Ferrovie dello Stato?

«Ci sono stati incontri con gli operai, ci hanno risposto che ovviamente non hanno responsabilità e che dobbiamo rivolgerci alla fonte, e quindi alle FSE a Bari. Preferiamo che sia direttamente l’Autorità preposta, e cioè il nostro sindaco, a tutelare la salute di noi cittadini. Siamo in buone mani».

 

Cosa vuole aggiungere in conclusione?

«Per il bene comune di noi cittadini, speriamo che il tutto si risolva il prima possibile: non solo per chi abita nei pressi della stazione, ma lo dico in generale, perché quello che stiamo vivendo noi è un disagio che potrebbe capitare a chiunque, cosa non auspicabile assolutamente».

Tornando a Ventrella, l’ex consigliere chiede dunque al sindaco un’ordinanza pubblica per regolamentare i lavori, vietandoli nelle ore notturne, poiché a suo dire (condivisibile) cagionerebbero danni soprattutto a bambini ed anziani. La soluzione sarebbe quindi quella di ripristinare gli orari lavorativi dalle 8 alle 14 o nel pomeriggio fino alle 18: «In assenza di una specifica ordinanza, nessuno può intervenire e vietare agli operai di lavorare. Il sindaco dovrebbe disporre il divieto dei lavori fuori dagli orari previsti per legge, avvalendosi anche dell’aiuto delle Forze dell’Ordine per il rispetto della sua ordinanza». La palla dunque passa alla nostra Amministrazione che, da un punto di vista giuridico, ha secondo Ventrella tutte le possibilità di riportare molti cittadini tra le braccia di Morfeo.

LEONARDO FLORIO

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