Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

Una “pioggia di post” per chiedere lo stato di calamità naturale

stato calamità post

Michele Emiliano rassicura tutti: “La Regione è già a lavoro”

Dopo la bufera di vento dei giorni di Pasqua e Pasquetta, i cerasicoltori si trovano a fare i conti con una nuova ondata di maltempo. Una pioggia torrenziale, che in alcune zone si è trasformata in grandine, che pone una seria ipoteca sull’annata cerasicola in corso.

Le 'Bigarreaux' spaccate dalla pioggia

Il panorama appare disastroso. Come spiega Coldiretti Puglia, le ciliegie “Bigarreaux”, già pronte per la raccolta, sono andate perse perché ‘spaccate’; le “Giorgia”, che stavano maturando in questi giorni, rischiano di essere invendibili a causa del famigerato ‘cerchietto’.

Una situazione critica che irrompe in piena campagna elettorale e spinge i candidati sindaco a prendere posizione tramite le proprie pagine Facebook, diventate ormai il canale privilegiato per la comunicazione politica di entrambe le liste in corsa per le elezioni comunali del prossimo 26 maggio.

 

Angelo Palmisano: “Dalle parole ai fatti”

Apprendiamo così che, lunedì 13 maggio, Angelo Palmisano (“Patto per Turi”) ha protocollato all’attenzione del Commissario Cantadori, incontrato poi personalmente, la richiesta di stato di calamità naturale, al fine di sostenere gli agricoltori e portare all’attenzione degli enti sovracomunali competenti “le condizioni climatiche avverse che stanno colpendo da giorni il nostro territorio e che stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto cerasicolo, compromettendone l’intera stagione di raccolta”.

In seconda battuta, accompagnato da una delegazione della sua lista, Palmisano si è recato in Regione. Qui ha interloquito con Gianluca Nardone, capo dipartimento Agricoltura, e Domenico De Santis, consigliere del Presidente della Regione Puglia. “A loro – recita il post – è stata rappresentata l’entità dei danni subiti dal comparto agricolo ed in particolare dalle nostre ciliegie e con loro si stanno pianificando gli iter istituzionali per sostenere gli agricoltori. Contestualmente è stata avviata la procedura per un’interrogazione parlamentare e presto il problema dei nostri agricoltori arriverà sui tavoli del Parlamento».

Le 'Giogia' compomesse dal 'cerchietto'


Tina Resta: “Facciamo sentire una voce unanime”

Tina Resta (“TuRinasce”), invece, entra nel merito del problema con un post in cui spiega che la semplice richiesta dello stato di calamità naturale non produce alcun effetto se l’agricoltore non ha stipulato una polizza assicurativa.

«La normativa delle calamità, purtroppo, è in relazione al sistema assicurativo. Oltre all’obbligo assicurativo necessario per farsi riconoscere i danni – argomenta – le assicurazioni (furbescamente) chiudono la possibilità in determinati periodi, a loro piacimento, di far stipulare contratti assicurativi agli agricoltori.

Sono necessarie alleanze di tutti i territori colpiti (Comuni, sindacati e associazioni di categoria) per far intervenire la Regione e il governo centrale per tutelare il settore, anche attraverso incentivi dedicati a strutture per coperture antigrandine o anche antipioggia, che nell’ultimo PSR sono venuti a mancare. Chiedere semplicemente il riconoscimento della calamità non produce nessun effetto per coloro i quali non hanno stipulato un contratto assicurativo… Bisogna mettersi insieme e far sentire una voce unanime».

 

Fronte unito per sostenere gli agricoltori

Alla voce dei due candidati sindaco si è aggiunta quella dei vari esponenti politici.

Sandro Laera, commissario del locale circolo di Fratelli d’Italia, ha inviato all’Assessorato Regionale all’Agricoltura, guidato Leonardo Di Gioia, una nota in cui chiede l’impegno formale ad attuare tutte le azioni utili per ottenere da parte del Ministero il riconoscimento dello stato di calamità naturale, «condizione necessaria per consentire ai nostri agricoltori di accedere ai benefici economici, o sgravi fiscali, previsti dal Decreto Legislativo 102/2004». A margine, Laera ha invitato “tutti i partiti politici presenti nel nostro territorio a fare il nostro stesso lavoro e di interessare tutti i nostri referenti politici ad impegnarsi per Turi! Cerchiamo almeno una volta di essere uniti sotto un’unica bandiera!».

Sulla stessa linea Michele Boccardi, ex senatore di Forza Italia: «Purtroppo il nostro territorio subisce nuovamente gli effetti devastanti delle calamità naturali che mettono in ginocchio la nostra economia, con gravissime ripercussioni sulle colture e sulle aziende. In questa prima fase occorre che i Comuni, le associazioni di categoria, i privati, provvedano a documentare i danni subiti, in modo che nella fase successiva si possa far ricorso alle procedure di risarcimento previste dalla legge. Sono in contatto con l’Assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, e con il ministero dell’Agricoltura e mi hanno confermato che questo è l’iter corretto da seguire».

Gli fa eco l’onorevole Ubaldo Pagano, segretario provinciale del Partito Democratico: «Coldiretti Bari, dopo le prime verifiche e rilievi effettuati nelle zone interessate, stima un danno di grandi proporzioni per l’agricoltura locale, tale da distruggere più della metà dei raccolti di ciliegie, albicocche, grano e agrumi. Diverse associazioni di rappresentanza, consorzi e cooperative di agricoltori, nonché autorità locali stanno avviando, in queste ore, le procedure per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale. Ecco perché ho depositato ieri un’interrogazione parlamentare per chiedere quali iniziative intenda intraprendere per salvaguardare il settore agricolo pugliese e per risarcire gli agricoltori dei danni subiti».

Infine, Fabio Topputi, premettendo che non è il momento della strumentalizzazione politica e che bisogna essere tutti dalla parte degli agricoltori turesi, sceglie le vie brevi e contatta direttamente il governatore Emiliano con un messaggio: «Abbiamo bisogno dell’intervento della Regione. A Turi, la pioggia ha spaccato già più del 50% della prima qualità di ciliegie, la Bigarreau». A stretto giro arriva la risposta, breve ma rassicurante: «Stiamo intervenendo».

 

Emiliano: “La Regione è già a lavoro”

Arriviamo al 14 maggio. La pioggia – anche quella dei post – non accenna a smettere finché il governatore Michele Emiliano rincuora tutti: c’è la “massima allerta sul territorio pugliese”.

«I danni sono ingenti – ammette – come emerso dalle prime segnalazioni che ci sono pervenute da circa 30 comuni e che hanno segnalato gravi danneggiamenti delle coltivazioni colpite nel momento delicato di raccolta delle ciliegie e di fioritura di gran parte delle varietà tipiche della nostra economia».

«La Regione Puglia – conclude – ha sin da subito avviato tutte le procedure per verificare lo stato dei fatti. Gli Uffici territoriali sono stati allertati e sono cominciati i primi sopralluoghi per poter procedere nel più breve tempo possibile al computo dei danni e alla richiesta della declaratoria dello stato di calamità ai sensi del decreto legislativo 102, così da accedere al Fondo di solidarietà nazionale e consentire di risarcire le imprese agricole coinvolte».

FD

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *