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“Una Pasquetta burrascosa”

vento

Tra le “vittime” del vento anche le prime ciliegie

Rami divelti, segnaletica stradale scaraventata a terra, antenne televisive spezzate, bidoni della raccolta differenziata sparsi in strada e molti rotti a causa dell’impatto. Questi alcuni degli effetti delle fortissime raffiche di vento che dalla mattinata del 22 aprile hanno soffiato sul territorio turese.

Quest’anno, difatti, il lunedì dell’Angelo è stato caratterizzato da una vera e propria bufera di scirocco, che ha spinto la Protezione Civile regionale a innalzare il livello di allerta meteo alla “fascia gialla” fino alla mattinata di mercoledì 24 aprile.

La criticità è stata gestita in maniera egregia dalla macchina della Protezione Civile turese, coordinata dal Comandante Raffaele Campanella, che anche questa volta non si è fatta trovare impreparata. I nostri volontari, insieme agli agenti della Polizia Locale, hanno pattugliato le strade cittadine, mettendo in sicurezza le zone colpite e le aree potenzialmente critiche.

Provvidenziale si è rivelata la decisione dell’Associazione Mule del Carro di Sant’Oronzo di annullare la diciassettesima edizione della “Passeggiata tra i ciliegi in fiore”, che quest’anno non si è riusciti a realizzare a causa del maltempo che ha colpito la nostra cittadina.

Ma, al di là di eventi e gite fuori porta rimandate, lo sguardo dei turesi, che attendono per tutto l’anno l’arrivo di questo magico periodo, è rivolto alle campagne, ai ciliegeti, ai nuovi frutti che in questi giorni mostrano la loro presenza. I fiori hanno lasciato spazio al fogliame e, tra una pennellata di verde e marroncino, prendono forma le prime ciliegie, nutrendo le speranze degli agricoltori per un’annata florida. Speranze che sono state messe a dura prova dalla furia del vento: le raffiche di scirocco hanno strappato dalla loro culla i primi frutti, ancora piccoli e immaturi, che sono diventati tappeti sparsi nei campi.

Siamo sicuramente alle prime battute della stagione cerasicola che sta per aprirsi e la preghiera dei turesi è comune, affinché si possa raccogliere il frutto del lavoro lungo un anno di fatiche.

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