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SCOUT: ACQUA, UN BENE IN VIA D’ESTINZIONE

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L’acqua è una risorsa a rischio esaurimento. Questo è quanto emerso domenica 7 marzo durante l’incontro-convegno organizzato dalla Branca Rover e Scolte del Gruppo Scout, AGESCI-Turi 1 presso la sala teatro dell’Oratorio.

L’iniziativa, dal titolo “Non c’è acqua da perdere”, fa parte della campagna di sensibilizzazione all’uso consapevole e razionale dell’acqua, risorsa fondamentale per assicurare la sopravvivenza del nostro pianeta. Motto chiave: I CARE che esprime il voler prendersi cura dell’acqua, averla a cuore e proteggerla.

Con immagini in musica per emozionare gli animi e dati alla mano per stimolare le menti più razionali, i ragazzi hanno scrollato nei presenti (in modesto numero rispetto all’importanza dell’argomento) il pensiero assopito e distratto che spesso associa l’acqua a una ricchezza comune dando per scontata la sua inesauribilità: in realtà si tratta di una risorsa limitata, non usufruita nella stessa quantità da tutti e presto diventerà un lusso per pochi.

Nel mondo già più di un miliardo di persone non hanno un regolare accesso all’acqua. Cinquemila bambini muoiono per malattie trasmesse dalla cattiva qualità dell’acqua. Quando si parla di emergenza idrica l’Africa è il continente più colpito attualmente.

Si consuma troppo Oro Blu: circa tremila metri cubi l’anno a persona. Inoltre negli ultimi cinquanta anni si è riscontrato un triplice aumento nella richiesta di acqua potabile. Il dott. Vito La Ghezza, collaboratore IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Acque), ospite della serata, ha evidenziato la percentuale disponibile di acqua potabile: sul 75% di acqua di cui è costituita la superficie terrestre solo l’1% è potabile (ricordiamo che parte di questo 1% è presente nel sottosuolo), il 2% è intrappolato nei ghiacciai dell’Antartide e dalla Groenlandia e ben il 97% è salato.

Inoltre se consideriamo che molti fiumi e laghi sono spesso sottoposti a inquinamento idrico, sprecare acqua significa correre il rischio di “rimanere a secco” in tutti i sensi: la desertificazione del suolo (dovuto alla salinizzazione delle falde in seguito alla continua estrazione di acqua dolce dal sottosuolo) è già un problema da risolvere.

Prima di toccare un punto di non ritorno, con l’aiuto speciale del supereroe Waterman i ragazzi impegnati nell’iniziativa hanno elencato in un breve, divertente ed efficace filmato le situazioni in cui si spreca più acqua, dispensando dieci pratici consigli per risparmiare questa risorsa così preziosa.

  1. Preferire la doccia al bagno (risparmio annuale di 1200 litri)
  2. Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti (risparmio annuale di 7500 litri)
  3. Lavare frutta e verdura in una bacinella con bicarbonato piuttosto che con acqua corrente
  4. Lavare i piatti dopo averli lasciati a mollo e usare acqua corrente solo per il risciacquo
  5. Utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (risparmio annuale di 8000 litri)
  6. Innaffiare fiori e piante la sera – il sole asciuga il terreno – con acqua utilizzata per lavare frutta e verdura o con acqua piovana (risparmio annuale di 6000 litri)
  7. Usare con parsimonia lo scarico del WC installando una cassetta a scarico differenziato (risparmio annuale di 26000 litri)
  8. Riparare i rubinetti che perdono acqua: 30 gocce al minuto equivalgono a 200 litri d’acqua al mese e 2400 all’anno (lo sciacquone del WC ne perde 2000)
  9. Lavare l’auto utilizzando un secchio o rivolgersi a un autolavaggio che ricicli acqua
  10. Applicare a rubinetti e a soffioni doccia riduttori di flusso (risparmio annuale di 6000 litri)

Altre idee proposte dal dott. La Ghezza per risparmiare acqua e per inquinarla meno sono: costruire cisterne per la raccolta di acqua piovana prendendo spunto dalla storia edilizia e non consumare acqua imbottigliata in contenitori di plastica, in questo modo si evitano danni all’ambiente, alla salute umana (l’acqua in bottiglie di plastica spesso è di scarsa qualità perché controllata con parametri superficiali) e ne guadagna il portafoglio (in 1 euro di acquisto solo lo 0,2% corrisponde al reale costo dell’acqua, il 60% è il costo della pubblicità, il 30% del trasporto, il 5% per gli impianti di produzione, il 4,5% per materiale della bottiglia+etichetta+tappo, 0,3%altro).

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