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Con Leonardo Palmisano “Tutto torna”

Leonardo Palmisano 2

Mafia e corruzione nella Bari degli anni ‘90. Un noir che svela verità scomode

Un lavoro letterario che fa riflettere, che imbarazza ed allo stesso tempo scuote gli animi. Un libro che svela verità taciute, reali ma scomode, di situazioni che in pochi sanno ma che devono essere conosciute. È il recente libro di Leonardo Palmisano presentato nella serata di mercoledì 14 novembre presso la Casa delle idee. Ad accompagnare il numeroso pubblico, Marilena Rodi.

Leonardo Palmisano

“Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani”, Fandango Libri Editore, rappresenta una pagina di ricerca del sociologo e scrittore barese classe 1974, tra i più importanti esperti in Italia di mafie e caporalato. Autore di “Ghetto Italia” – con il quale ha vinto il premio Livatino contro le Mafie – e “Mafia Caporale” – inchiesta sul mondo del lavoro sommerso “Mafia Caporale” – Palmisano ritorna con un nuovo racconto, questa volta dalle caratteristiche “noir” che mette in scena il bandito Carlo Mazzacani, chiamato a risolvere, in un mondo in cui le regole di una volta non contano più niente, la scomparsa della piccola Maria, nipote del boss salentino ‘Zi Nino.

Forze dell’Ordine e i criminali si intersecano su più piani, mentre figure antropomorfe si succedono a colpi di pistola e di sputi. “Tutto torna” ci ricorda come la morale nei sistemi mafiosi non esista. Per farlo, Palmisano riparte da una storia realmente accaduta nel 1991: una bambina uccisa barbaramente dalla Scu. Fu ammazzata nel modo più atroce. Presero la sua piccola, innocente, testolina e la schiantarono sul pavimento fino a farle perdere la vita. Aveva due anni.

A scandire la storia di Mazzacani – che si muove anche in una Bari in bianco e nero, tra informatori e giornalisti – c’è una lingua pastosa, che gode di inflessioni dialettali a volte estreme, e recupera un certo lessico del giallo di fine anni ’90.

Nel ruvido noir “Tutto torna”, Leonardo Palmisano riversa la sua esperienza da giornalista d’inchiesta, facendoci entrare nei meccanismi perversi della mafia, il suo intreccio col potere, il cinismo che non risparmia neppure i bambini. E alla fine “solo i morti non tornano”.

CD

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