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Il Caporale e il Caporalato

giullare

Tratto da una storia realmente accaduta…

In un tempo non lontanissimo, quando i terreni in agro di Turi venivano gestiti dalla Marchesa Venusio, da Don Beniamino Aceto e da tanti altri personaggi illustri e nobili, quando costoro avevano la necessità di reperire operai, usavano chiamare all’appello il fiduciario e gli impartivano l’ordine di trovare subito manodopera. Il sistema della chiamata al lavoro, avveniva in tal modo. Poi con l’avvento della riforma si costituì l’Ufficio di Collocamento, il libretto del lavoro, questo a significare che tutti quelli che avevano la necessità di reperire lavoratori, dovevano rivolgersi appunto, all’Ufficio del Lavoro.

In realtà non è stato mai completamente così, in quanto il datore di lavoro preferiva coloro i quali sapevano e volevano lavorare e non la cianfrusaglia e la ciurmaglia del collocamento, e da anni or sono le cose non sono poi variate di molto.

Ed a questo punto inizia la storia che vorremmo raccontarvi, una storia realmente accaduta anni or sono. C’era una volta un grande personaggio illustre di nome Aldo Moretto Beniamino, grande storico e pensatore, astuto e furbo quanto, se non più di una volpe, che un bel giorno di tanti anni fa si presentò qui da noi. L’aspetto del suo essere pensatore se lo tenne per sé, la parte astuta e furba del suo essere la mise in atto. Al suo arrivo da noi, fece richiesta di operai da reclutare per caricare un bel camion di mandorle, ne individuò uno, di nome Toy Toy, e gli disse: “Se mi aiuti a reperire e a caricare sacchi di mandorle, per ogni sacco caricato ti regalerò una mandorla”. Questo signore, guardandolo bene in viso, accettò a differenza di altri.

Moretto, si recò qui con un auto articolato multiplo, il signor Toy Toy gli fece trovare prontamente i sacchi di mandorle, come da accordi presi in precedenza, ed alla fine sperava e si aspettava di ricevere le mandorle promessogli da Aldo Moretto Beniamino. Una per sacco, come da promessa. Purtroppo per Toy Toy, in un primo momento non fu così… Il nostro Toy Toy non si scoraggiò e chiese lumi in merito ed Aldo Moretto Beniamo gli rispose: “Ma amico mio, come faccio a prendere una mandorla per sacco da dentro i sacchi, se i sacchi sono chiusi?”. Il signor compaesano Toy Toy lo guardò dritto in viso e gli rispose: “Ho fiducia in lei”.

Così Moretto con il suo auto articolato multiplo fece il giro dei paesi, racimolando più sacchi possibili di mandorle e di gente da caricare per la capitale. Arrivati a destinazione, vide davanti a Palazzo Chigi tanti altri mezzi provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania, dal Piemonte e da tutte le altre Regioni d’Italia.Tutti questi mezzi ed operai all’orario di apertura di Palazzo Chigi vi entrarono. Nella sala conferenze, ognuno prese posto alla propria poltrona. Il grande capo, menzionando la regione di appartenenza, ne domandava al capo quanti sacchi di mandorle avesse portato con sé, chi rispondeva 20, chi 30 e così via per tutti le altre regioni.

Alla resa dei conti, Moretto che si era presentato con un auto articolato multiplo , alla domanda di quanti sacchi avesse portato con sé, rispose 120 sacchi. A questo punto era d’obbligo eleggerlo a Presidente del Consiglio dei Ministri. Siciliani, Calabresi, Campani, Piemontesi ecc. vissero come una sconfitta che fosse proprio questo meridionale, di origini nostrane, a governare l’Italia.

Dopo la sua nomina, Moretto si ricordò di questo giovane Toy… Volete conoscere la conclusione della storia vera? Appuntamento alla prossima settimana….

[Continua]

Movimento Civico Azione Popolare “Angelo Genghi”
mc.azionepopolare.angelogenghi@gmail.com

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