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Cultura

Tra ricerca e follia

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La musica di Marzella al Talos Festival

Vi siete persi il Talos Festival di Ruvo di Puglia? Beh, avete tempo fino al prossimo 9 settembre per poter assistere ad un percorso di musica, arte e spettacolo che non potrà deludervi. A darci un assaggio di quel che è stato, il musicista turese Michele Jamil Marzella, ormai abituato al palcoscenico ruvese ma mai pago della forza e dell’energia che la musica, le emozioni, gli applausi donano.

Materia di ricerca, stimolo di crescita, passione e tenacia di ricreare sinergie musicali sempre nuove; e così, carico di animosità, racconta la magia della prima serata di apertura del Talos Festival – Le bande, la melodia, la ricerca, la follia. “Sono grato alla mia terra e ai maestri Pino Minafra, Marco Renzi e Luigi Morfeo, perché mi hanno permesso la Libertà di Essere” – cita Michele, la cui musica, ascoltata in Migranti 2.1, concerto per trombone, percussioni e Orchestra è stata definita “ipnotizzante” da chi l’ha ascoltata. Con le sue melodie, infatti, “ha narrato le migrazioni, con il loro carico di speranza e sofferenza, attraverso il trombone e il radong (tuba tibetana)”.

Ed è la continua ricerca, con un tocco di follia, che muove le onde sonore prodotte da Marzella nelle sue rappresentazioni musicali, frutto di un interrotto cammino mistico e culturale. È così che, tra follia e meditazione, tra spiritualità e studio, si è realizzato uno dei momenti artistici più importanti per Marzella.

“Voglio ringraziare il direttore e tutti i maestri dell’Orchestra Sinfonica di Bari, il compositore Luigi Morleo, con cui è nata un grande amicizia nonché una bella intesa artistica, Pino Minafra mio mentore, che mi ha scelto per questa avventura, la dolcezza di Margherita Porfido e il grande maestro Marco Renzi le cui parole, intese come un mantra, esisteranno nella mia memoria per sempre”.

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