Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

“Lasceremo all’amministrazione che verrà un bilancio in ordine”

Il dott. Cantadori con l'Arciprete don Giovanni

L’impegno del Commissario Cantadori che fa il punto su politiche culturali,
‘foresteria’ e raccolta rifiuti


Con il ricordo vivido dell’esaltante successo della Festa di Sant’Oronzo, in attesa degli altri appuntamenti che l’Anno Giubilare Oronziano è pronto a riservarci, torniamo a fare il punto sulla situazione amministrativa insieme al Commissario Andrea Cantadori.

Tra i temi affrontati nell’intervista, abbiamo approfondito il caso “foresteria”. Al netto dei giudizi personali, le risposte del dott. Cantadori permettono finalmente di sfatare la campagna di disinformazione che ha regnato per tutta l’estate. Alle cifre gettate a casaccio, magari prima ancora che fossero pubblicate le determinazioni, si è affiancata l’errata congettura che si è “speso tutto” per gli “stranieri” ignorando i turesi.

«Il Comune non ha speso risorse proprie per la foresteria, ha solamente anticipato spese che sono state restituite» – chiarisce una volta per tutte il Commissario. E «chi sostiene che sarebbe stato meglio spendere quelle somme per i turesi fa facile demagogia e non sa di cosa parla»: tutta l’operazione è stata sostenuta attingendo a finanziamenti europei, vincolati per l’accoglienza, che altrimenti sarebbero stati persi.


Sul piano delle politiche culturali avete deciso di puntare sui due “grandi” appuntamenti della Festa Patronale e della Sagra della Ciliegia. Cosa risponde alle critiche delle varie associazioni che si sono viste negare il contributo comunale per l’organizzazione di eventi che, seppur “minori”, comunque contribuiscono ad animare la vita culturale del paese?

«Non mi risultano particolari critiche da parte delle associazioni, anzi, direi che quasi tutte hanno compreso la necessità di comprimere i contributi comunali, soprattutto considerando che quest’anno Turi ha sostenuto economicamente il Giubileo Oronziano, che si è aggiunto ai due tradizionali eventi della sagra della Ciliegia e del Santo Patrono. Per la Sagra della Ciliegia il contributo è addirittura aumentato, perché si è investito sulla promozione e mi pare che i risultati si siano visti, sia in termini di affluenza che di giro d’affari per i venditori.

Molte associazioni hanno compreso e si sono organizzate autonomamente, dando vita a eventi significativi e di richiamo senza alcun contributo comunale. Altre manifestazioni, soprattutto musicali, si sono tenute e si terranno ancora perché si reggono su contributi regionali. Anche nel mese di settembre si terranno iniziative d’interesse, senza oneri per le casse dell’ente. L’impegno è quello di lasciare alla amministrazione che verrà, qualunque essa sia, un bilancio in ordine».


Non manca chi afferma che le casse del Comune sarebbero “vuote” a causa dei costi sostenuti per l’accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati.

«Chi sostiene questa cosa o è in malafede o non ha letto le delibere, che per trasparenza sono tutte pubblicate. Ho sentito parlare di cifre totalmente inventate, frutto di fantasie. Il Comune non ha speso risorse proprie per la foresteria, ha solamente anticipato spese che sono state restituite.

E chi sostiene che sarebbe stato meglio spendere quelle somme per i turesi fa facile demagogia e non sa di cosa parla. Si tratta, infatti, di contributi europei vincolati nel loro utilizzo e che potevano essere utilizzati unicamente per l’accoglienza di lavoratori immigrati. Sono fondi che l’Europa mette a disposizione del Ministero dell’Interno, che a sua volta finanzia progetti regionali, come in questo caso. L’alternativa sarebbe stata di rinunciare ai fondi europei e restituirli a Bruxelles. Non sarebbe stata una buona scelta, dal momento che, purtroppo, l’Italia perde annualmente ingenti finanziamenti europei per mancanza di progettualità.

Grazie a questi contributi impiegati a Turi hanno potuto lavorare piccole imprese, operai e cooperative di giovani. Inoltre, è stata offerta una sistemazione ai lavoratori che ha consentito di ridurre i disagi che Turi aveva conosciuto gli anni scorsi. Confido, peraltro, che altri contributi europei possano affluire nelle casse comunali per l’accoglienza che si è conclusa e di questo stiamo parlando con la Regione e il Ministero».

 

Alla fine, nonostante i timori di qualcuno, la ‘foresteria’ è stata smantellata.

«I moduli sono stati smontati ad agosto, come avevo preannunciato già da mesi, e sono stati depositati in un’area custodita dalla Regione. Guardi, cerco sempre di fare in modo che vi sia corrispondenza fra quello che dico e quello che faccio. Avevo assicurato che la foresteria non sarebbe mai diventata una struttura permanente e che sarebbe stata smontata al termine della campagna cerasicola e così è stato, nel rispetto dei tempi che avevo indicato».

 

Il Consiglio di Stato con sentenza inappellabile emessa lo scorso 21 giugno ha revocato l’aggiudicazione del servizio di raccolta al raggruppamento d’imprese guidato dal CNS Bologna, disponendo il subentro della Ecologia Falzarano. Come vi state muovendo?

«Turi si sta muovendo in sintonia con gli altri Comuni consorziati e il passaggio è stato indolore, anche sul fronte delle ricadute economiche per i cittadini».

 

Un suo commento sulla Festa Patronale che, immaginiamo, ha vissuto per la prima volta. Cosa l’ha colpita e quali emozioni conserverà?

«Dal punto di vista spirituale è stato un evento molto coinvolgente, con momenti particolarmente toccanti. Ricordo gli occhi arrossati di tanta gente per la commozione, gli abbracci le sensazioni provate nel momento del distacco quando la reliquia ogni sera veniva riposta in Caserma per essere custodita. Il nostro Arciprete e tutta la Chiesa sono riusciti in una impresa che sembrava impossibile. Sotto altro profilo vi è stato un impegno enorme perché tutto si svolgesse nel migliore dei modi e in totale sicurezza. Ognuno ha fatto la propria parte, Comune, Forze dell’Ordine, Associazioni, Croceblu, volontari, Protezione Civile. Il Comitato feste patronali ha dimostrato capacità organizzative di altissimo livello. Ma, soprattutto, vanno ringraziati i cittadini e le migliaia di fedeli accorsi a Turi anche dall’estero per la compostezza dimostrata».

 

Nell’occasione Turi ha avuto il privilegio di ospitare il Console Onorario della Repubblica di Croazia, prof.ssa Rosa Alò. Avete avuto modo di parlare di future prospettive di collaborazione?

«Ho conosciuto la Console Rosa Alò, persona squisita e affabile, e abbiamo concordato di incontrarci prossimamente a Turi per uno scambio di idee e per valutare possibili iniziative congiunte. Si è creato un legame con la Croazia, grazie anche alla reliquia di Sant’Oronzo, che se ben orientato potrà portare buoni frutti».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *