POVIA: PRIVATIZZARE L’ACQUA? UNA FOLLIA
Abbiamo incontrato il Consigliere Regionale Sergio Povia, carismatico esponente del Partito Democratico, e si è colta l’occasione per qualche domanda.
Così vogliamo condividere con voi impressioni e riflessioni.
Ormai siamo in piena campagna elettorale e fra poco più di un mese si avrà il verdetto finale. Qual è l’aria che si respira?
Sul piano meramente politico devo dire che la campagna elettorale si sta caratterizzando da un lato dalla chiarezza del messaggio di Vendola il quale sta continuando a perfezionare ed ampliare il suo percorso iniziato 5 anni fa, soprattutto per ciò che riguarda il settore dell’eco compatibile, il suo assoluto dissenso nei confronti del nucleare, e il si all’acqua pubblica.
Dall’altro, invece, abbiamo il Palese e tutto il centro destra avvolti ancora una volta in un incessante stato di confusione. Nel momento in cui l’assessore al bilancio della Puglia afferma di aver firmato circa 7 anni fa dei documenti di cui non sapeva assolutamente la natura con una banca inglese e a causa di ciò
È una campagna elettorale la loro che risente di un forte profilo di approssimazione cosa questa che è stata lampante anche al momento della designazione del candidato presidente.
Se dovessi soltanto pensare alle dichiarazioni di Schittulli mi sentirei orfano di una posizione politica. Lui parla al suo popolo e parla nella consapevolezza evidentemente di non avere ancora chiaro il quadro. La situazione non è così rosea come loro vogliono farla apparire. Forse si è dimenticato che il centro destra ha vinto grazie all’appoggio del
Beh, degli attuali membri del PD uscenti da questa legislatura e nuovamente in competizione siamo in tre, l’assessore Loizzo, l’assessore Minervini ed io. È evidente che tra i tre il “più piccolo” da un punto di vista prettamente elettorale dovrei essere io perché effettivamente in questi 5 anni non ho avuto la gestione di governo a differenza dei due assessori che hanno operato in questa legislatura in maniera magistrale ed eccellente.
Io non potrò che adottare quelle che sono le mie armi, la conoscenza, il lavoro diuturno, la capacità di mettermi in relazione con le persone, con il territorio. Io credo di aver svolto un ottimo lavoro, purtroppo in molti non hanno capito qual è il reale lavoro che svolge un consigliere. Io ho svolto il mio ruolo con coscienza, e la mia costanza nel lavoro è data anche dal fatto che in 5 anni avrò saltato solo 4-5 tra incontri con le commissioni e consigli regionali.
D’altra parte, però, pur essendo consigliere, ho avuto modo di approcciare attività produttive e culturali che mi hanno permesso di avere una gamma notevole di rapporti personali. È l’elettorato attivo che in questi casi fa la differenza.
L’acqua è un bene pubblico e cosi come l’aria e le attività che riguardano la persona sono delle risorse che non possono essere assolutamente privatizzate: sarebbe una follia. Ora tutta l’attenzione si sta concentrando sulle fonti non rinnovabili e i grandi interessi economici si stanno tutti riversando su queste. Quindi io credo che se la discussione si limiterà ad essere acqua pubblica o acqua privata non c’è partita che tenga.
L’unica discussione che ha ragione d’essere è se l’Acquedotto Pugliese avrà la capacità con gli enti locali che sono i proprietari delle reti di ammodernare il profilo delle infrastrutture perché attualmente l’Acquedotto così com’è ora rischia di perdere una montagna d’acqua a favore della dispersione. Siccome questo tipo di operazione di ammodernamento ha bisogno di un’elevata quota di investimenti è evidente che l’operazione può essere costruita anche con attività svolte da privati con la consapevolezza che alcune reti dovranno essere totalmente rimodernate. Gli enti locali che potranno farlo o le strutture che sono in grado di poter operare si attivino.