In memoria di Antonio Gramsci
Il 27 aprile del 1937, nella clinica Quisisana di Roma, dopo anni di prigionia e di malattia, moriva, all’età di 46 anni, Antonio Gramsci, fondatore e dirigente del Partito Comunista Italiano. In Gramsci si riconosce ormai da decenni uno dei massimi studiosi del Novecento italiano. All’unanime riconoscimento del valore dei suoi scritti, si accompagna anche quello della sua figura e della sua vicenda umana e politica.
Come sappiamo Turi ha un legame particolare con questo grande personaggio: Gramsci venne ristretto dal regime fascista nel nostro carcere dal 1926 fino al 1934 quando, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato nella clinica romana dove trascorse gli ultimi anni di vita.
Turi ricorda ogni anno, in occasione dell’anniversario della sua morte, il grande politico italiano il cui valore, al di là dell’appartenenza politica, è indubbio ed universalmente riconosciuto. Sono molte in effetti le iniziative già in previsione per l’ottantesimo anniversario del politico e scrittore italiano.
Tra queste, sicuramente degna di menzione è quella programmata dal Circolo di Rifondazione Comunista di Corato che ha organizzato una giornata intera, quella appunto del 27 aprile, durante la quale sarà possibile visitare la cella di Gramsci e visionare la mostra itinerante, documentaria e bibliografica “Gramsci, il pensiero lucido. L’uomo, le idee, la storia”, ospitata per l’occasione all’interno della casa di reclusione.
Il 27 aprile sarà dunque una giornata interamente dedicata alla cultura, in onore del grande intellettuale che riteneva quest’ultima fondamentale. Ci piace concludere con una celebre e condivisibile frase dello scrittore e politico perseguitato dal regimo fascista: «La cultura è una cosa ben diversa. È organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri».