Questione migranti, il post di Rifondazione Comunista

“Desta particolare scalpore la reazione smodata di una serie di soggetti turesi dopo il nostro post circa l’arrivo di 60 profughi, 60 esseri umani in difficoltà a Turi.
Siamo stati accusati di aver scatenato un putiferio, un ingiustificato allarmismo.
A parte il fatto che continuiamo a pensare che l’arrivo di queste persone sia da considerarsi un’opportunità economica e culturale per Turi, non possiamo tuttavia attribuirci la primogenitura della notizia.

Dal giorno prima del nostro post, se ne stava diffusamente parlando con centinaia di commenti, su un noto gruppo sui social che riunisce alcune migliaia di turesi. E dato che tra i commenti non mancavano anche quelli ricolmi di odio e di intolleranza, abbiamo voluto reagire e rappresentare quella larghissima parte di turesi che è accogliente, aperta, solidale, scrivendo il nostro messaggio.
Ora, se qualche personaggio, che ringraziamo per essere sempre così celere nel leggere la nostra bacheca, ha ritenuto che facesse più scalpore il nostro benvenuto invece del “bruciamo il palazzo” (commento poi per fortuna fatto scomparire) del post succitato, è un problema che non ci compete.
Siamo militanti di un partito comunista, non psichiatri.

La verità è semplicemente questa. Non abbiamo tirato noi fuori la questione. Di certo, siamo la forza politica che per prima ha espresso solidarietà nei confronti di questi migranti. Persone, esseri umani, nostri fratelli.
E di questo, evidentemente, ne siamo fieri”.