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Associazioni e commercianti: gli ingredienti del Natale turese

Lavinia Orlando

Il 9 gennaio si chiude il calendario natalizio turese, che quest’anno ha visto la guida dell’Associazione ‘In Piazza’ e l’ampia collaborazione di numerose associazioni culturali e turistiche del paese. Diversi gli appuntamenti realizzati, per far godere dell’atmosfera natalizia. Ne parliamo con la Vicesindaco e Assessore alla cultura, Lavinia Orlando.

Come possiamo riassumere il Natale 2015/16? 

“Ci sono stati due tasselli fondamentali che hanno caratterizzato il Natale appena trascorso: tanto impegno da parte delle locali associazioni ed un’ottima partecipazione dei commercianti, stimolati dalle associazioni e, soprattutto, stimolanti nei confronti dell’Amministrazione e delle stesse associazioni. Che circa novanta attività commerciali abbiano deciso di partecipare all’abbellimento del paese, ponendo tappeti rossi ed alberi all’ingresso dell’attività è una novità degna di nota, che non penso si sia mai verificata in precedenza. Che siano stati gli stessi commercianti a richiedere l’allestimento di luminarie anche su strade storicamente poco interessate alla questione è un’altra circostanza piacevolmente positiva. Lo scorso Natale fui notevolmente sorpresa dai commercianti di via Gramsci, che chiesero all’amministrazione di collaborare nella realizzazione di un evento che potesse attirare gente in occasione dell’inizio di gennaio. L’evento si tenne, con un’ottima partecipazione di pubblico ed ha avviato un percorso virtuoso, perché, in occasione del Natale 2015, oltre alle attività site su via Gramsci (il cui evento “Shopping night” è stato rinviato, causa maltempo, al 9 gennaio), c’è stato l’interessamento delle attività della Villa comunale e di via XX Settembre che, in collaborazione con l’associazione In Piazza, hanno realizzato due interessanti appuntamenti nel weekend antecedente il Natale”.

Diversi gli appuntamenti programmati, a volte poca partecipazione della comunità turese, ma tanto apprezzamento da parte di chi ha vissuto il Natale a Turi. Cosa è mancato e in cosa sarebbe stato necessario lavorare di più? 

“Mi è capitato di interloquire, direttamente o per interposta persona, con cittadini che lamentavano il mortorio turese e l’assenza di eventi natalizi, così sostenendo la necessità di recarsi fuori paese per trovare un po’ di movimento. Alla mia risposta, atta a sottolineare l’esistenza, anche a Turi, di un calendario di eventi composito, in grado di accontentare adulti e bambini, mi è stato risposto che avremmo dovuto provvedere con maggiore pubblicità. Tale affermazione mi è parsa strana, dato che il paese e le attività commerciali erano tappezzati di manifesti, così come internet e social network, per non parlare dei giornali. Del resto, non penso che i comuni limitrofi maggiormente blasonati abbiano proposto contenuti così differenti o migliori rispetto ai nostri. Direi che un po’ tutti dovremmo impegnarci a credere maggiormente nel nostro paese ed a beneficiare di tutte le risorse che si mettono a disposizione, senza necessariamente ricercare la bellezza all’esterno”.

Quello appena trascorso si è rivelato un calendario di appuntamenti che ha visto la partecipazione di numerose associazioni e singoli turesi. Possiamo dire che questo sia stato l’ingrediente fondamentale della riuscita degli eventi? 

“Si, le associazioni hanno lavorato tanto, bene ed in quasi perfetta sinergia tra di loro. Colgo l’occasione per ringraziare l’associazione capofila, In Piazza, e tutte le altre realtà che hanno contribuito alla realizzazione del cartellone natalizio, compresi i tanti figuranti del Presepe vivente. Solo vivendo dall’interno l’organizzazione delle manifestazioni è possibile comprendere lo sforzo ed i sacrifici sottesi ad un evento, per quanto breve in termini di durata esso possa essere. Mi riferisco a donne e uomini, ragazze e ragazzi, che hanno impiegato il loro tempo libero e sottratto parte delle festività alle rispettive famiglie ed amicizie per donare qualcosa al proprio paese: solo per questo, indipendentemente dalla perfettibilità dell’evento, dovrebbero essere ringraziati”.   

Sicuramente la chicca delle festività turesi è stato il Presepe Vivente al Cimitero del Colerosi. Scelta da rinnovare per i prossimi anni o magari l’inizio di un percorso di riscoperte di siti locali “dimenticati”? 

“La volontà dell’amministrazione è quella di riqualificare il Cimitero dei Colerosi. Già nei primi mesi del 2015 candidammo il sito ad un finanziamento che non è però andato a buon fine. In continuità, nel momento in cui l’Associazione Post it ha proposto la realizzazione del Presepe vivente in quella location, non ho avuto alcun dubbio che il luogo fosse idoneo e che la manifestazione sarebbe stata molto suggestiva ed apprezzata. Auspico che, anche grazie allo strumento dell’amministrazione condivisa, il sito, nei prossimi mesi, continui a vivere”.

L’Amministrazione Comunale quest’anno ha indirizzato 19.000 € del suo bilancio a sostenere le associazioni nell’organizzazione e realizzazione degli eventi. Pensa che il vostro impegno sia stato “ripagato” dai risultati ottenuti? 

“Va chiarito che i 19000 € non sono stati utilizzati esclusivamente per le manifestazioni, in quanto circa 8000  € del budget complessivo sono serviti per il pagamento di parte delle luci natalizie. Circa i soldi restanti, sono stati suddivisi per la realizzazione degli eventi tra le associazioni partecipanti, secondo un preventivo che è agli atti degli uffici, visionabile sul sito Internet del Comune di Turi. Il tutto è stato deciso durante le numerose riunioni tra associazioni che si sono succedute dal mese di ottobre ed a ciascuna realtà è stata fornita la possibilità di contribuire nella costruzione del Natale 2015, senza alcuna esclusione. Avendo partecipato a tutte le manifestazioni ed avendo tastato le impressioni del pubblico, ho recepito valutazioni positive, bambini gioiosi e famiglie contente. Sotto il profilo della qualità, non ho dubbi che si sia fatto il massimo possibile e ritengo sia questa la strada che dobbiamo continuare a percorrere: perseverare nella collaborazione tra realtà associative e continuare con caparbia a concretizzare le idee che giungono dal basso”.     

 

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