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Il “giardino” invisibile della Città Metropolitana

ITes Pertini Turi

Rutigliano 2 – Turi 0. No, non è il risultato di una partitella di calcio, ma rimanda efficacemente all’idea della sconfitta, quella politica. Cosa significa? Per chi non lo sapesse, “due” indica i consiglieri che Rutigliano conta all’interno del Consiglio metropolitano: il primo è Giuseppe Valenzano, consigliere comunale di opposizione appartenente al Partito Democratico. Quando fu eletto consigliere metropolitano, si parlò di una nuova stella politica in ascesa. Fu inoltre uno dei primi a ricevere le deleghe da parte di Antonio Decaro, vantando ad oggi quelle di Promozione e coordinamento dello Sviluppo sociale, dei Servizi alla persona, del Lavoro e della formazione professionale. Il secondo è Roberto Romagno, attuale sindaco di Rutigliano, al suo secondo mandato (consecutivo). Romagno è entrato in un secondo momento nell’assise metropolitana, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale di Altamura, che contava un consigliere metropolitano di cui il primo cittadino rutiglianese ha preso il posto, essendo primo dei non eletti nella lista “Alleanza per la Città Metropolitana”. Zero, invece, indica il numero dei rappresentati turesi all’interno del Consiglio metropolitano. Una sproporzione colossale che ha rivelato tutto il suo peso quando la Città Metropolitana è stata chiamata a decidere in merito alla questione degli accorpamenti scolastici, dove qualche Comune ha tentato di portare l’acqua al suo mulino. Perché è quello che è successo se pensiamo al futuro che si profila per il nostro: smembrato il tandem vincente con il “Montale” di Rutigliano, il nostro Istituto tecnico verrebbe accorpato – in posizione chiaramente di succursale – con l’ITIS  “Luigi Dell’Erba” di Castellana.

Turi il “giardino” della Città Metropolitana. Non si era nemmeno formata questa strana Entità provinciale, che già qualcuno parlava di Turi come il “giardino” della Città Metropolitana. Una profezia – potremmo dire – che vista in una diversa prospettiva si è pienamente realizzata. Immaginiamo la Città Metropolitana come  una bella villa indipendente. Immaginiamone le fondamenta, le colonne portanti, i tavoli da gioco, le sale, le poltrone di pelle, il whisky, i sigari… La città di Bari ne è la proprietaria, mentre ogni altro Comune ne riveste un oggetto, una scala, una sala. Turi, per l’appunto, è il giardino: non ci è proprio entrato in questa “casa metropolitana”, nemmeno come un vaso o uno specchio per il bagno. Il nostro paese è rimasto fuori, isolato e calpestato.

Che fine hanno fatto i rappresentanti di Turi? Dopo il depotenziamento del poliambulatorio turese a favore di altri Comuni, come si può accettare il declassamento di una struttura scolastica ritenuta una delle migliori della Regione? Potrebbero essere addotte molte spiegazioni, più o meno convincenti, ma nessuno ci impedisce di pensare che buona parte di questa deliberazione, votata all’unanimità dal Consiglio Metropolitano, sia frutto di qualche preciso gioco di potere. E una conferma potrebbe essere dedotta dal fatto che a Turi nessuno sapesse cosa si stava decidendo alle proprie spalle, in quello che nell’ultimo Consiglio comunale è stato definito da qualche consigliere un “blitz”, tanto è stato veloce e silenzioso. A questo punto – come ci insegna il buon Lubrano – la domanda sorge spontanea: dove sono finiti tutti quei consiglieri metropolitani di destra e sinistra votati dai nostri rappresentanti in Comune? Proprio così, se in Provincia li andavamo a votare noi, oggi i consiglieri della Città Metropolitana li votano i nostri amministratori comunali ed i sindaci compresi nella Provincia di Bari: tutto sulla base di specifici giochi di potere, di accordi e decisioni, di cui Turi sembra destinata a pagare un grave scotto, se la Regione dovesse avvallare la decisione metropolitana di accorpare il nostro istituto superiore all’Itis “Dell’Erba” di Castellana in qualità di succursale, lasciando Rutigliano indipendente dagli altri comuni, con l’accorpamento dei due istituti superiori presenti nel suo territorio. Vorremmo concludere con le parole di un grande pensatore e filosofo,  Friedrich Nietzsche, il quale affermava che “nessun vincitore crede al caso”.

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