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L’On. Luciano Violante risponde a La Voce del Paese

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Rutigliano torna ad essere onorata dalla visita di illustri personaggi odierni, molto spesso legati da un fil rougue che li stringe alla nostra cittadina. La scorso 5 dicembre l’ITET, in collaborazione con la cartolibreria Barcadoro, hanno avuto l’onore di ospitare l’On. Luciano Violante.
  L’On. Violante è un Politico e Docente Universitario presso l’Università degli Studi di Torino. Presidente della Commissione Antimafia nel biennio 1992-1994 e Presidente della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001, nasce in Etiopia, nazione in cui il padre, giornalista comunista venne costretto a rifugiarsi dai fascisti. Al termine della seconda guerra mondiale si trasferisce a Rutigliano a soli 2 anni. Consegue in seguito la maturità Classica al “D. Morea” di Conversano. Il suo cognome porta la prova inconfutabile della discendenza con il celebre Alfredo Violante, giornalista antifascista rutiglianese morto nel 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen.
Abbiamo colto l’occasione della visita dell’Onorevole Luciano Violante, ospitato dal dott. Roncone e da Giambattista Creatore, per qualche curiosità.

1. Lei è stato molto critico nei confronti del PD in una recente intervista al Corriere. Qual è il futuro del centro-sinistra italiano?
E’ difficile fare previsioni. Renzi sta facendo tutto il possibile come presidente del consiglio, ma è difficile fare insieme anche il capo di un  partito che, per colpe che non sono di Renzi,  va totalmente ricostruito. Se l’impresa riuscirà, il futuro sarò positivo.

 
2.Che ne è stato poi di quelle proposte elaborate dal gruppo di cui faceva parte, convocato nel 2013 da Napolitano?
Molte di quelle proposte sono entrate nel testo di riforma ora all’esame della Camera.
 
3.Che effetto le fa “le choc” Le Pen dalla Francia?
Era un effetto largamente annunciato. Il FN va male in tutte le grandi città mentre va molto bene nelle zone rurali e dove è più evidente una presenza disordinata della immigrazione, come a Calais; ma va molto male nelle grandi città, dove c’è più dibattito e più vita culturale e politica. Tra i temi della campagna elettorale del FN mi ha colpito l’attacco alle élites che è un tema di grande rilievo democratico.
 
4.Facciamo un po’ luce sul passato. Andreotti criticò il suo operato in Commissione Antimafia. Pensa che in Italia ci siano ancora politici, magari seduti in parlamento, che debbano fare i conti con il passato?
Per quanto ne so, non  mi pare. Quanto alle critiche, tutte le mie decisioni in Commissione Antimafia furono approvate all’unanimità o a grandissima maggioranza e sempre con il voto favorevole della DC.
 
5.Che ricordi, positivi e negativi, ha della sua permanenza a Rutigliano e Bari?
Sono ricordi sostanzialmente positivi. Amici, amori, studio.

 
6.Parliamo di Aldo Moro. Lei crede che un giorno la verità verrà alla luce? Inoltre, lei ha una sua verità su questo caso?
La Commissione Parlamentare, presieduta dall’on. Fioroni, sta facendo un ottimo lavoro. Attendiamo con  fiducia i risultati.
 
7.Se non fosse stato politico, chi sarebbe Luciano Violante?
Avrei insegnato all’Università Diritto Penale o Diritto Pubblico, che é poi la mia seconda professione.
 
8.Una sua valutazione sulle nomine alla Corte  Costituzione, soprattutto in considerazione del blocco della Corte…
La Costituzione prevede che un terzo dei giudici costituzionali, cinque,  venga eletto dal Parlamento proprio perché ritiene che debbano farne parte anche personalità con significativa esperienza politica. Ma questo approccio non è difeso da chi dovrebbe farlo ed è contestato da altri. Di qui l’impasse. Spero che Augusto Barbera venga eletto perché sarebbe un giudice eccellente.
 
9.Sarebbe interessante, da ex presidente della commissione antimafia, se potesse dare una testimonianza diretta degli intrecci che le imprese dei rifiuti intessono con la criminalità organizzata.
Il tema è stato approfondito non dalle Commissioni antimafia, ma da quelle appositamente costituite dal Parlamento. Chi è interessato può leggere sul sito della Camera la relazione del Presidente Roberto Barbieri che é un’analisi lucidissima , documentata e convincente.
 
10.Quanto è stata importante per la sua crescita la testimonianza di vita del suo predecessore Alfredo Violante? cosa sente di aver ereditato da lui?
Non so se ho ereditato qualcosa. La mia educazione è stata ispirata ai principi del rigore, della sobrietà e della fedeltà ai valori della democrazia. Erano anche i suoi; la famiglia, d’altra parte, era la stessa.

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