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Piove ancora in Comune

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Dal Consiglio comunale del 20 a quello del 30 novembre è piovuto. Questo evento del tutto insignificante per i più ha finito con lo scatenare uno dei momenti più concitati dell’ultima seduta consigliare, che ha visto contrapporsi, in uno “scambio di vedute”, la consigliera Volpicella, l’assessore Camposeo e l’architetto comunale, la dott.ssa Susca.

Volpicella VS Camposeo. Proprio prima di entrare nel vivo degli ordini del giorni, la Volpicella chiede la parola, alzandosi in piedi e mostrando le foto di una pozzanghera su un pavimento e un secchiello messo nel centro di una stanza a raccogliere l’acqua piovana dal soffitto. Le foto in questione raffigurando proprio uno degli uffici comunali del secondo piano in cui, a seguito delle piogge tra un consiglio e l’altro, si è verificata nuovamente l’infiltrazione di acqua. “La volta scorsa avevo posto il problema delle infiltrazioni di acqua piovana al secondo piano del Palazzo comunale. Non ho avuto la possibilità di replica, ma mi è stata data una risposta che, a mio avviso, non aveva né capo né coda”. Il riferimento è alle dichiarazioni fatte dall’assessore ai lavori pubblici, l’ing. Camposeo. “Io credo – prosegue la consigliera – che la situazione sia piuttosto preoccupante”. “Ci sono le fotografie che attestano laghi di acqua”- aggiunge rimarcando la sua volontà di rassicurazione circa la staticità dell’edificio, a seguito di un presunto appesantimento del solaio durante i lavori di efficientamento energetico. Bolla poi come “fesserie” le osservazioni fatte dall’Assessore circa dei piccoli fori di trapano in alcuni pannelli del solaio. Il sindaco non manda giù il “senza capo né coda” ed invita a “non oggettivare in modo offensivo”. Poi manda a chiamare l’arch. Susca, in modo da poter fornire ai consiglieri una spiegazione tecnica circa gli ultimi accadimenti “bagnati”.

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L’intervento dell’architetto Susca. Un primo intervento – riferisce la responsabile dell’ufficio dei lavori pubblici – sarebbe stato fatto con la massima urgenza nelle zone in cui si sono verificate le infiltrazioni. Chiaramente non è stato risolutivo come si era sperato, ma avrebbe risolto in parte il problema, in quanto in una stanza e nel bagno la situazione sarebbe rientrata nella normalità, a differenza di un terzo ufficio dove il problema continua a persistere. Il ripresentarsi dell’inconveniente, avrebbe richiesto un secondo sopralluogo da parte dei collaudatori di cui si è in attesa. La Susca, inoltre, esclude problemi di carattere statico o strutturale (una rassicurazione che sarebbe stata fatta anche dai collaudatori durante il primo sopralluogo) e assicura che, anche in questo senso, la situazione sarebbe sotto controllo. Sulla questione dell’appesantimento del solaio, afferma che i materiali aggiunti al solaio siano leggerissimi, quindi scarta problemi in tale direzione, definendo il sovraccarico “irrilevante”. “È chiaro ? aggiunge l’architetto ? che è nel nostro interesse risolvere la questione il più presto possibile. Ci troviamo in autunno, le piogge sono più frequenti, quindi non abbiamo la possibilità di avere a disposizione un lasso di tempo abbastanza ampio da consentire di poter intervenire in maniera estesa. Dobbiamo aspettare un pochino e vedere. Attendo che i collaudatori ci diano la loro disponibilità per fare un secondo sopralluogo e individuare quale potrebbe essere la causa. Non è semplice”. “La preoccupazione è legittima, ma ritengo che sia da mantenere nei limiti della razionalità”.

I tempi per le verifiche e i lavori. Da quanto emergerebbe dall’intervento della Susca, nonostante le segnalazioni siano state fatte tempestivamente, si dovrà attendere. Attendere la disponibilità dei collaudatori a fare un secondo sopralluogo e sperare che le condizioni metereologiche, dato che siamo in pieno inverno, permettano interventi estesi e risolutivi. Ed è quello che auspica infine Laera, il quale spera in una soluzione definitiva e non in palliativi.

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