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La Coldiretti esalta l’olio

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Appuntamento fissato alle ore 10.00 in piazza del Ferrarese, a Bari, ancora una volta colorata di giallo e verde con i colori della Coldiretti. È l’olio ad essere il protagonista di una giornata che risolleva il settore dopo le tante difficoltà che la piantagione sta attraversando nelle terre a noi vicine. Un’eccellenza della nostra terra, una vittima del mercato che lo vuole oscurare con quello proveniente da altri Paesi. A parteciparvi, anche una delegazione turese guidata dal responsabile di sezione, Domingo Colapietro.
Forte la preoccupazione per i produttori del settore che ancora una volta, come per il resto del comparto agricolo, devono vedersi soggetti dai tagli delle famiglie italiane: un calo del 25 per cento negli ultimi 10 anni sugli acquisti di olio di oliva e i consumi a persona sono scesi a 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. “A pesare sono tra l’altro i recenti scandali sulle truffe dell’olio che hanno aumentato la diffidenza, come pure la diffusione di prodotti di importazione di bassa qualità che disorientano i consumatori” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di “una situazione intollerabile in un Paese come l’Italia, che è l’unico al mondo a contare su 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall’Unione Europea.
Sono numeri che fanno riflettere, quelli emersi durante il convegno su “Puglia in EVOluzione: 100% extravergine senza imbrOLi” che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Presidente di Unioncamere Puglia, Alessandro Ambrosi, dell’On. Colomba Mongiello, promotrice della cosiddetta ‘Legge Salva Olio 12311493_803019519809486_1652043299_oItaliano’, del Governatore della Puglia, Michele Emiliano, del Presidente di Unaprol, David Granieri e del Presidente Nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo.
“I 250 milioni di ulivi diffusi su tutta la penisola, di cui un terzo nella sola Puglia, proprio quest’anno hanno garantito una produzione da record dal punto di vista qualitativo grazie ad una stagione caratterizzata da condizioni climatiche prevalentemente favorevoli e dalla sostanziale assenza di problemi fitosanitari rilevanti. Il fatturato dell’olio d’oliva sale al valore record di 3 miliardi di euro realizzati per oltre la metà grazie alle esportazioni”. Una qualità sinonimo di un Made in Italy che deve svincolarsi e riemergere “puntando sull’identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all’estero” – è stato più volte ribadito. Su questo quadro, è stato siglato un accordo, di validità triennale, a partire dalla campagna di commercializzazione 2015-2016 che sancisce l’impegno dei produttori a garantire specifiche qualità organolettiche del prodotto, tracciato, in linea con i parametri comunitari certificati da laboratori accreditati ma anche – sottolinea la Coldiretti – il pagamento di 40 centesimi di euro al chilo in più rispetto ai prezzi di mercato, rilevati sulla Borsa merci di Bari, per partite di oli extravergine di oliva qualitativamente superiori e con un’acidità massima di 0,4%”.
“Si inizia così un percorso – sostiene la Coldiretti – per valorizzare concretamente il prodotto italiano di qualità verso i principali mercati di destinazione europei ed extraeuropei facendo leva sul piano olivicolo nazionale che destina risorse interessanti al settore per incrementare la produzione nazionale; sostenere attività di ricerca; stimolare il recupero varietale e sostenere ed incentivare strumenti di aggregazione dell’offerta”.

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