“Tra le righe…” percorsi di crescita per i detenuti
In occasione della celebrazione dei 40 anni dell’ordinamento penitenziario è stato organizzato un convegno dal titolo “Incontro tra le parti e buone prassi’, che si è svolto lo scorso 10 novembre presso la Biblioteca comunale di Turi.
A dare il benvenuto alle autorità amministrative e militari locali, ai referenti della Casa Circondariale di Turi e a tutti i presenti, la giornalista Anna Larato della Gazzetta del Mezzogiorno.
“Ringrazio l’Amministrazione comunale perché si sta dimostrando attenta e vicina alla realtà carceraria, con la quale sta avviando numerose azioni finalizzate al recupero e reintegro dei detenuti” – ha commentato in apertura la dottoressa Maria Teresa Susca, direttrice della casa di reclusione di Turi. “La politica del fare – ha quindi aggiunto – deve necessariamente caratterizzare la vita dell’Istituzione carcere, per realizzare quegli obiettivi di rieducazione e reinserimento sociale”. In questo quadro, si inserisce il progetto formativo da poco terminato di “Pavimentatore/Piastrellista” realizzato dal CNIPA Puglia, che ha tra l’altro dato vita ad un opuscolo, intitolato “Tra le righe. Parole liberate”, scritto dai pensieri e dalle riflessioni dei circa 10 detenuti che vi hanno partecipato.
“La riforma penitenziaria del 1975 ha ridisegnato l’esecuzione penale, ponendo in evidenza la persona detenuta portatrice di diritti e doveri” – hanno poi commentato Giuseppina D’Addetta, presidente del Tribunale di Sorveglianza Corte d’Appello di Bari e Silvia Daloiso, magistrato di Sorveglianza. “La riforma – hanno poi proseguito – mira ad un’azione trattamentale conforme al senso di umanità, al rispetto della dignità della persona, alla tutela della collettività. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono coinvolti l’Amministrazione penitenziaria, la Magistratura di Sorveglianza, il Servizio sociale penitenziario, con la più ampia partecipazione della Comunità esterna. L’attualità di strumenti normativi impone la verifica di percorsi di collaborazione tra Amministrazione penitenziaria e Comunità esterna, per molti versi già tracciati”.
Durante la mattinata si sono così approfondite le buone pratiche utilizzate per potenziare le competenze professionali del detenuto e migliorare le relazioni e i rapporti interpersonali, che agevolano il suo processo di inclusione sociale e lavorativa. Ad iniziare dal corso per pavimentatore/piastrellista, curato dall’Ente di formazione professionale CNIPA Puglia presso la casa di reclusione di Turi, destinato a 10 detenuti in formazione e a un detenuto, con competenze professionali in qualità di mentore, articolato in azioni formative della durata di 320 ore (di cui 140 di pratica) e 200 ore di sportello d’ascolto, con psicologi, psicoterapeuti, sociologi e mediatori familiari. A rientrare in questo processo di formazione e rieducazione della persona, anche la sezione dell’Itet “S. Pertini” di Turi e l’Istituto Tecnico Agrario di Locorotondo. “Ringrazio la dottoressa Susca e il dottor Di Pierro – ha preso la parola il prof. Andrea Roncone, dirigente scolastico dell’Iet “Pertini- Montale” ? perché grazie a loro siamo riusciti a creare una terza all’interno del carcere. Miriamo, in futuro, a creare un intero triennio, dando la possibilità ai detenuti di raggiungere il diploma, spendibile, poi, al termine della loro pena”. “La classe dei detenuti, è la terza migliore di tutto l’Istituto e credo – conclude Roncone – che sia la grande voglia di riscatto, la partecipazione e la serietà dei reclusi a spronarli nell’impegno”.
L’attività scolastica, i laboratori e i progetti di Sportello ERP, i corsi del CNIPA hanno come obiettivo “aumentare l’autostima di ciascun detenuto, poi non desideroso di ricadere nell’errore” – ha infine concluso la presidente dell’ente formativo, Laura Ottaviano. “Ringrazio il CNIPA per questa grande opportunità che mi ha regalato, per gli sguardi e le emozioni dei ragazzi” – ha salutato quindi Pasquale Del Re, sottolineando l’importanza di questi corsi e sportelli che hanno permesso ai detenuti di raccontare e migliorare i loro rapporti con la famiglia e i figli.