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TURI nella Grande Guerra

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Nel giorno in cui ricorre la festività di S. Oronzo d’ottobre, l’esercito italiano dava inizio alla 3° battaglia dell’Isonzo e portava l’attacco per tentare di sfondare la linea difensiva austriaca a Plezzo e Tolmino, per arrivare fino a Gorizia. Le enormi perdite di uomini subite nelle prime 2 battaglie, convinsero il gen. Cadorna, ad utilizzare in maniera più massiccia l’artiglieria e grazie a nuovi arrivi, portò a 1300 le bocche da fuoco ma, al contempo, decise di schierare le Armate su un fronte lungo quanto l’Isonzo, portando piccoli attacchi in più punti. Questa tattica dette un vantaggio agli austro-ungarici, che riuscirono a concentrare la loro potenza di fuoco su direttrici meno ampie e a ricevere ulteriori rinforzi dal fronte orientale e balcanico. La località di Plava, la piana di Bainsizza, Monte San Michele, S. Martino del Carso, Monte Calvario, Monte Sabotino, Monte Sei Busi, furono teatro di continui attacchi e contrattacchi portati anche all’arma bianca, ma che non sortirono gli effetti desiderati e, ancora una volta, convinsero il Cadorna, ad ordinare il 4 novembre la sospensione degli attacchi per un riordino della situazione. Questo blocco delle operazioni rivalutò la figura del gen. Boroevic che non era considerato un grande stratega, ma che con l’utilizzo di truppe di basso profilo, riuscì a contenere l’avanzata e subire un numero inferiore di perdite che invece costò la vita a 67.000 soldati italiani. Un grande tributo di sangue l’offrì ancora la Brigata Regina: 65 ufficiali e 1500 uomini di truppa tra cui il 22 ottobre fu disperso a Bosco Lancia Remigio FERRIERI, cl. 1883, figlio di ignoti, sposato nel 1909 con Crescenza Marotta da cui sono nati Donata (1909), Donata (1910) e Bernardino (1915); il 29 sulla cima 4 del S. Michele Nicola CAFFO’, cl. 1888, di Stefano e Antonia D’Urso, sposato nel 1911 con Angela Diomeda, padre di Antonia (1913) e Stefano (1914). Mentre la Brigata Bari perderà 53 ufficiali e 1529 soldati e tra essi il 7 nel Bosco Triangolo Vito Lonardo DI NOIA, cl. 1892, di Giuseppe e Antonia Maria Capone; il 22 risultò disperso a Bosco Cappuccio Domenico MARTINELLI, cl. 1883, di Giovanni e Palma Maria Carmela Cistulli, sposato nel 1912 con Maria Santa Spada e padre di Palma (1915) e della nascitura Domenica (1916); il 25 nel Bosco Lancia Vito Lorenzo DELL’AERA, cl. 1892, di Natale e Vita Carmina Di Venere; il 27 sul Monte S. Michele Vito Cosmo DI PINTO, cl. 1889, di Vito Nicola e Rosa Isabella Spinelli, sposato nel 1914 con Anna Mazzone e padre di Rosa nata da appena un mese. Inoltre dobbiamo segnalare la perdita di altri 2 soldati nati a Turi e su cui stiamo raccogliendo ancora notizie: Leonardo VULPIS, cl. 1891, di Francesco e Maria D’Attoma del 10° RGT morto sul S. Michele il 18 luglio e di Alfredo Oronzo Giovanni VASSALLO, cl. 1895, di Vincenzo (agente di custodia) e Maria Trezza famiglia di origini napoletane, morto sul S. Michele il 5 ottobre.  La ricerca dei fatti e la ricostruzione della vita dei Nostri caduti, continua e porta alla luce le difficoltà che iniziano ad incontrare le famiglie: oltre alla mancanza della forza lavoro più giovane, inizia la sofferenza per i bambini che dovranno crescere, senza il sostegno e la guida del loro “Papà”.  

— 4— continua
   Alberto Lenato  

   Presidente ANB Turi  

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