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Don Giovanni: I turesi non meritano la messa in piazza!

Il Priore Spada

Non c’è pace per l’arciprete don Giovanni Amodio. Dopo le polemiche che lo hanno visto protagonista nelle scorse settimane in merito alla decisione del presidente della festa patronale, stavolta la polemica riguarda la festa della madonna del Carmine, che come ogni anno si terrà il 15 e il 16 luglio. Tuttavia quest’anno si prevedono novità importanti, tutte, potremmo dire, “al ribasso”. Difatti quest’anno, per volere dell’arciprete, non si prevede l’allestimento dell’altare della reposizione nella chiesa di santa Chiara, né il tradizionale ottavario, ovvero le celebrazioni eucaristiche negli otto giorni precedenti la festa. Lascia perplessi questa scelta, soprattutto se associata alla decisione, presa dal solo arciprete, e a quanto  pare irrevocabile, di annullare la tradizionale messa in piazza Silvio Orlandi che ogni anno, da circa quaranta anni, si tiene il 15 luglio. Ma perché sta accadendo  tutto questo? I più informati sostengono che i motivi sono da ricercare nei rapporti tumultuosi che l’arciprete ha avuto nel recente passato con alcuni dei membri della confraternita del Purgatorio e che ha portato alle dimissioni del priore. Questa decisione da parte di don Giovanni sarebbe quindi una ripicca contro di loro? Sembra che l’arciprete, nel sottolineare che quest’anno la messa si sarebbe tenuta sul sagrato di santa Chiara e non nella piazza principale del paese, sfogandosi con alcuni suoi collaboratori, abbia sottolineato che i turesi non meritano la messa in piazza. Lo scorso anno, per dovere di cronaca, la messa in piazza aveva assunto toni non propriamente idilliaci, essendo sfociata in polemiche e malcontenti, per l’ormai celebre frase dell’arciprete, che aveva paragonato, in alcuni comportamenti, la gente agli animali. Frase da alcuni presenti interpretata come un attacco frontale alla comunità turese, e che aveva suscitato polemiche a non finire. Tuttavia l’invito che rivolgiamo, pensando di poter parlare anche a nome dei nostri lettori, è di mettere da parte polemiche e avvenimenti del passato, dal momento che, riteniamo, nulla può giustificare la negazione di una celebrazione eucaristica per ripicca o vendetta, qualunque cosa sia potuta accadere in passato. La stampa e la pubblicazione dei manifesti della festa, in questi giorni, con l’indicazione della messa del 15 sul sagrato di santa Chiara, suona ai più come provocazione. Il sagrato della chiesa, minuscolo, può ospitare infatti una trentina di posti a sedere. La messa in piazza Silvio Orlandi, invece, è un appuntamento irrinunciabile per centinaia di persone, famiglie e bambini. A cui andrà spiegato perché, quest’anno, la madonna del Carmine non potrà essere onorata come dovuto.

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