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Una pioggia di medaglie per l’Asd Club Okinawa

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Lignano Sabbiadoro protagonista internazionale dello sport dal 6 al 14 giugno.
In questi giorni, il meraviglioso complesso Ge.Tur. ha ospitato i Word Sports Games, organizzati dallo Csit (Confédération Sportive Internationale du Travail) con l’ausilio dell’Aics (Associazione Italiana cultura Sport), manifestazione sportiva multidisciplinari che ha visto la partecipazione di oltre 61 delegazioni di atleti provenienti da tutto il mondo.
Un importante appuntamento che ha dato la possibilità a tanti atleti di competere in una disciplina sportiva, pur non essendo professionisti.
Ad aprire l’evento è stato il karate, che sin dai primi anni in cui lo Csit ha organizzato i Word Sports Games, è stata una delle competizioni più caratteristiche.
Oltre quattrocento atleti hanno salutato lo sport director dello Csit Henk Bouchoms il quale, dopo un breve ringraziamento, ha dato inizio alla manifestazione.
Sulle 6 aree di gara sono saliti gli atleti che hanno gareggiato nelle prove di kata e di kumitè.
Tra le società presenti, l’Asd Club Okinawa, del maestro Francesco Mallardi, anche quest’anno è stata indiscutibilmente protagonista.
Alessandro De Nicolò è stato il primo atleta turese a salire sul tatami nella prova di katà (combattimento simulato contro un avversario immaginario).
Solo 13 anni, cintura gialla ma un astro nascente del karate.
Oro nella sua categoria, ma, avaro di vittorie, ha accettato la sfida lanciata dal suo maestro che lo aveva inserito anche in una categoria superiore. Alessandro ha risposto con un bronzo ed un’altra esaltante prestazione.
Subito dopo è stata la volta dell’unica ragazza della delegazione pugliese Cinzia Pirulli. Così come a scuola, nel karate pretende da se solo il massimo: anche per lei oro conquistato brillantemente.
Antony Coppi e Marco Iacobellis cinture verdi – blu hanno visto sfumare la finale esclusivamente per un giudizio arbitrale totalmente discutibile. Coppi argento, Iacobellis bronzo. Grande conquista che brucia ma che sicuramente avrà gettato benzina sul fuoco che alimenterà la loro voglia di vincere.
Infine nella categoria esordienti A (12 – 13 anni) cinture nere, Alessandro Spagnuolo ha preteso la medaglia d’oro. Un anno intero trascorso in palestra con un solo obiettivo: vincere il titolo di campione italiano.
Spagnuolo sa benissimo che il karate è una disciplina molto meticolosa. Bellissima da vedere e proprio per questo quando bisogna gareggiare, il livello atletico e tecnico deve essere perfetto. Indossare il kimono con la sua cintura è come indossare un’armatura per andare a combattere e dove la vittoria ha un solo nome: medaglia d’oro. Katà perfetti che hanno fatto perdere qualsiasi speranza di vittoria agli avversari. Il tanto voluto gradino più alto del podio Alessandro lo ha conquistato per merito con perentori 5 a 0 ad ogni prova.
Per terminare questa prima parte del campionato si è proceduto al katà a squadra, ovvero un katà eseguito contemporaneamente da tre atleti della stessa società. Gli arbitri valutavano in questa prova anche la simultaneità con cui veniva eseguito.
La squadra della Club Okinawa era composta dal trio di fuoco Coppi – Iacobellis – Spagnuolo. Campioni in carica, quest’anno hanno portato in gara l’Hanan, un katà valido per il 4° dan, più il bunkai, ovvero l’applicazione del katà.
Confermarsi è sempre più difficile che diventare. I tre atleti turesi però hanno varcato la soglia del timore ormai da tempo. Medaglia d’oro anche in questa prova.
Successivamente è stata la volta del kumitè (combattimento tra due atleti).
Marotti Giuseppe e Iurillo Roberto hanno avuto l’arduo compito di continuare la scìa degli ori iniziato con il katà.
Purtroppo Marotti si è dovuto “accontentare” di un secondo posto, mentre Iurillo del terzo. Un grande risultato sicuramente che aumenta ancora di più la competitività sportiva tra i due gruppi del maestro Mallardi.
– Sono molto contento per questi risultati che i ragazzi hanno voluto sin dal principio. Il loro impegno in questi mesi è stato enorme. Ormai sono agonisti e le gare non sono più delle semplici manifestazioni. Gli atleti presenti sono molto forti e preparati e se si vuol vincere, bisogna essere completi. Durante gli allenamenti cerco di formare i miei ragazzi anche caratterialmente perchè prima di diventare campioni, bisogna pensare da campioni. Per loro il tempo di andare in palestra è superato. Ora devono avere un solo scopo: migliorare. Nelle gare non mi importa l’esito, devono salire sul tappeto con la voglia di non mollare. Personalmente loro vera vittoria è terminare la gara con la consapevolezza che hanno dato il massimo. Non si può sempre vincere, ma si deve combattere fino alla fine per quell’obiettivo.

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