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Cultura

Ino Resta e la sua battaglia in nome della musica

Mettere per prima

“La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini”. Con queste parole, il grande Maestro, Ludwig Van Beethoven, definiva la musica. Un’arte che da sempre affascina l’uomo, coinvolgendo ogni singolo individuo in maniera differente, suscitando emozioni, ricordi e sensazioni. Al fine di trasmettere ai bambini, delle classi terze e quarte, dell’istituto comprensivo “Resta-De Donato Giannini” di Turi, l’importanza ed il valore musicale, giovedì 28 maggio, il Prof. Ino Resta ha permesso a giovani musicisti, “in erba”, di raccontarsi ed esibirsi presso il padiglione C del plesso scolastico. Tra esibizioni di sax, tromba, clarinetto e batteria i bambini sono stati catapultati in un vortice di entusiasmo e curiosità . Ad esibirsi: Del Rè Martina ( al clarinetto) ,Savino Giuseppe, Cozzolongo Angelo, De Marco Andrea ( al sax), Spinelli Giuseppe, Girolamo Francesco (alla Tromba), Cirilli Davide, Girolamo Enrico e Simone Giovanni ( alle percussioni) .Nel corso del concerto didattico il Prof. Ino Resta, dall’alto della sua esperienza di docente e musicista,  ha affermato che la musica si impara vivendola fisicamente ed emotivamente così che essa contribuisca alla crescita individuale. “Il fare musica d’insieme ha un grande valore: aiuta a capire l’importanza del rispetto dell’altro e il significato del convivere in armonia con il resto del gruppo.  – ha affermato il Prof. Resta – Se non c’è cooperazione, se non c’è ascolto, se non esiste rispetto e collaborazione, il gruppo di musica d’insieme non funziona, è come se ognuno seguisse una partitura diversa eseguita contemporaneamente, facendone risultare il caos più totale. La musica è unione, complicità e rispetto. La musica è un linguaggio universale”. L’incontro formativo  è nato dall’esigenza di contrastare l’uso incondizionato e superficiale dei nuovi mezzi tecnologici (Cellulari – tablet), che se da un lato favoriscono la comunicazione sociale tra adolescenti, dall’altro, come dimostrano recenti studi, creano vere e proprie forme di dipendenza.

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