L’Auser Turi alla scoperta di Finoglio
Sabato 9 Maggio si è concluso, con la visita guidata alle tele del Finoglio esposte nelle sale del castello di Conversano, il corso di Cultura generale tenuto dalla prof.ssa Maria Compagnone. Quest’anno il corso ha avuto come tema conduttore il Cinquecento: la Riforma protestante e il Rinascimento, e i maggiori poeti del periodo, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso. Al poema del Tasso, la Gerusalemme liberata, si ispirano, infatti, le tele esposte nel Castello e realizzate da Paolo Domenico Finoglio. A guidarci un ex alunno dell’ITES S.Pertini di Turi, Raffaele Narracci, che, con competenza e passione, ha illustrato le opere dell’artista.
Considerato a lungo dalla critica un pittore minore, dopo i recenti studi e soprattutto dopo la mostra antologica del 2000 a Conversano, Finoglio è stato pienamente rivalutato come artista di primo piano nella storia dell’arte meridionale del Seicento. Scarse sono le notizie biografiche del pittore, probabilmente nacque ad Orta d’Atella, presso Napoli verso la fine del Cinquecento, visse viaggiando prevalentemente tra la Campania e la Puglia, e morì a Conversano nel 1645.
Durante il suo soggiorno presso la corte conversanese degli Acquaviva d’Aragona (1635 – 1645) il conte Giangirolamo II gli affida l’incarico di eseguire le dieci grandi tele raffiguranti scene tratte dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, autore molto amato dal conte. Del poema tassesco vengono esaltati alcuni protagonisti della vicenda militare e gli atteggiamenti “eroici” nei quali si riconosce il conte committente, che vantava tra i suoi antenati l’eroe crociato Tancredi di Lecce e il conte Giulio Antonio I morto da eroe nella battaglia di Otranto contro i Turchi del 1481. Altro tema raffigurato nel ciclo pittorico è quello dell’amore sensualmente vissuto e sofferto, come appare nelle scene con i personaggi di Tancredi e Clorinda, Rinaldo e Armida. Nei dieci episodi raffigurati, l’artista dà prova di una versatilità capace di rappresentare la spettacolarità degli eventi con un gusto che richiama la lezione del più noto Caravaggio. La barocca interpretazione dell’opera tassesca data dal Finoglio, fanno delle dieci tele custodite nel castello di Conversano uno dei più importanti cicli pittorici di argomento profano dell’intera produzione artistica del Seicento italiano.