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MA QUANTO COSTA TENERE I SOLDI IN BANCA?

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Prelevo del denaro con il bancomat. Leggo il foglietto informativo sui movimenti bancari. Non mi stupisco più di tanto del fatto che non siano maturati gli ‘interessi’. Ma non posso fare a meno di meravigliarmi che, alla data 31 dicembre 2009, mi sia stato prelevato un bel po’ di denaro:75 euro e 39  per non meglio precisate ‘competenze’, 20 euro per polizza assicurativa infortuni(sic!), 8 euro e 55 per “imposta di bollo su estratto di c/c”. Telefono in banca. Un dipendente mi assicura che va tutto bene e non ci sono errori. Gli interessi? Dice di aspettare che preparino i resoconti ufficiali di fine anno, che mi spediranno a casa. Come mai però le loro ‘competenze’ se le prendono il 31 dicembre e ciò che devono dare all’utente arriverà in un secondo momento? Mistero. Riguardo ai 20 euro dell’assicurazione infortuni mi dice che posso toglierla se voglio, ma che forse è meglio che me la tengo, “poi le spiego perché”. Ho deciso che andrò in banca e chiederò di persona  cosa siano le competenze che mi costano 75 euro. Chiederò il senso dell’assicurazione infortuni. E se non mi convincono, che faccio? Non posso certo estinguere il conto, diventato indispensabile per stipendi, bollette, eccetera. Rifletto sulle (improbabili) alternative: Mettere i risparmi nel classico materasso. Oppure ipotesi mattone, da sempre il bene rifugio per eccellenza. Terza ipotesi: darsi alla spesa compulsiva, nel senso che spendo e spando tutto ciò che guadagno e così il problema non si pone. Per ultima, la più suggestiva delle soluzioni: il porcellino in terracotta, in cui infilare i pochi risparmi sottratti al carovita. Presto farò la mia scelta.

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