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“La qualità dei nostri prodotti è indiscutibile”

Antonello Palmisano

102 specie vegetali non potranno essere esportate dalla Puglia in Francia per effetto di un Decreto del Ministero dell’Agricoltura francese. Tra queste, anche peschi e ciliegi, fiore all’occhiello di Turi. Una decisione, quella del Governo d’Oltralpe, che sta creando non poche preoccupazioni tra gli imprenditori agricoli del nostro territorio, che temono pesanti ripercussioni per l’economia locale. La Commissione europea reputa le misure anti-Xylella prese da Parigi come in linea con la legislazione Ue, eppure c’è chi è del parere che la Francia abbia colto la palla al balzo, per sfavorire l’Italia nel mercato internazionale, favorendo, negli stessi prodotti, i mercati concorrenti. Qualcuno inizia a prospettare anche azioni di rappresaglia, come il boicottaggio dei prodotti francesi. Tutto questo accade proprio a ridosso dell’apertura di Expò 2015.
“Per quanto riguarda Turi è un bel colpo – ci spiega il delegato all’agricoltura Antonello Palmisano – perché alcuni dei nostri prodotti di punta come la ciliegia o l’uva da tavola, così come i vini e l’olio in particolar modo, hanno dei mercati interessanti in Francia”.
Che i nostri cugini francesi siano corsi troppo presto ai ripari, ce lo lascia intendere anche il consigliere: “La questione Xylella è ancora totalmente aperta, sono soltanto 200 su 2000 i casi accertati del batterio killer. Sicuramente le altre economie a noi concorrenti da questa scelta saranno avvantaggiate. Quindi non so se è un allarmismo dovuto alla cautela da parte della Francia o sia una voglia di limitare l’economia pugliese a vantaggio di un’economia greca, piuttosto che tunisina”.
Come può rispondere la Puglia a questa ingiustizia? Palmisano non opterebbe per azioni di boicottaggio dei prodotti francesi, pur comprendendone le ragioni, ma punterebbe alla comunicazione: “Dobbiamo comunicare che i nostri ciliegi non sono affetti da nessun batterio  o patologia e che quindi la ciliegia non è a rischio Xyella, così come non lo sono l’uva da tavola e l’olio. Una volta diffuso in Europa questo messaggio, la Francia dovrà ravvedersi dalla decisione presa. Dobbiamo puntare tutto sulla qualità e la qualità dei prodotti pugliesi è indiscutibile”.

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