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Embargo francese: “Lo Stato Italiano non ha battuto ciglio!”

Tonio Palmisano (2)

Non si può restare indifferenti dinanzi all’azione di chiusura delle frontiere francesi ai prodotti dell’agroalimentare pugliese, soprattutto alla vigilia della campagna cerasicola, vero motore dell’economia turese. Sono 102 le specie vegetali che non potranno più essere esportate dalla Puglia in Francia per effetto del Decreto del ministero dell’Agricoltura francese.
All’embargo della Francia risponde con costernazione Tonio Palmisano, che assieme agli agricoltori italiani, si sta muovendo per difendere la categoria trainante della Puglia e dell’Italia, appunto quella agricola. Sembra un paradosso leggere e ascoltare parole che glorificano la nostra Puglia, le sue bellezze e la bontà dei suoi alimenti e apprendere dell’impossibilità di fare mercato con gli stessi.
“La scelta della Francia di chiudere all’agroalimentare pugliese è una cosa molto brutta, ma ad aggravare la stuazione, è la mancanza di difesa da parte del Governo centrale, che nulla ha fatto e nulla ha commentato a questo varo”.
La Xylella, che tanto ha spaventato la Francia, “è batterio che colpisce la pianta e non i prodotti e i frutti, dovrebbe di contro portare lo Stato Italiano a chiudere le sue porte ai prodotti francesi, non solo agroalimentari ma di tutti i settori” – ha ribadito Palmisano.
“Azione auspicabile è che l’Unione Europea ponga dei limiti all’azione,  – si augura l’imprenditore tuese – affinchè non ci siano emulazioni di quanto deliberato dal ministero francese, perchè il tutto porterebbe a gambizzare l’intera categoria, fiore all’occhiello del Made in Italy e produttrice di eccellenze di valore mondiale”. Non sarà lieve la conseguenza dell’azione francese, legittimata dall’Unione Europea, che ci auguriamo non abbia seguito e speriamo che qualcuno ascolti la voce di un comparto che si sente sempre più orfano di chi piuttosto dovrebbe difenderlo, valorizzarlo e sostenerlo.

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