Laricchia promette: “reddito minimo alle famiglie pugliesi”
Si scaldano i motori in vista della prossima campagna elettorale per le regionali. Il Movimento 5 Stelle si presenta alla competizione con la candidata presidente Antonella Laricchia, 28 anni di Adelfia, laureanda in architettura presso l’Università di Bari. Nel suo video di presentazione, Antonella dichiarava: “Non resterà che emigrare se la Puglia non sarà liberata da una classe politica condannata, dalla sua collusione, all’inazione”. La Voce del Paese l’ha intervistata per conoscerla meglio e avere un’idea del suo programma elettorale.
Qual è il suo percorso politico? Prima che arrivasse Grillo, si sentiva più a destra o a sinistra?
“Sono sempre stata alla larga dalla politica preferendo a questa l’attivismo sul territorio in associazioni o comitati apartitici. Purtroppo, non mi ha mai convinto né la destra né la sinistra, che se magari fingono di divergere a parole su alcune questioni, in verità alla prova dei fatti perseguono gli stessi scopi. Molte politiche del Governo Renzi, ad esempio, riprendono altre del Governo Berlusconi (come ad esempio l’abolizione dell’art. 18 o il condono del 3% sull’evasione fiscale della grande imprenditoria). Ma lo stesso accadeva decine di anni fa: invito tutti a guardare in rete il video in cui Violante alla Camera rassicurava Berlusconi che nessuno avrebbe toccato le sue televisioni”.
Quali saranno i punti cardine della sua imminente campagna elettorale per le regionali?
“Una garanzia di reddito minimo per le famiglie pugliesi, la tutela del diritto ad una casa, una sanità efficiente e soprattutto un ambiente sano, in grado di garantire la qualità dei nostri prodotti agricoli ed ittici per assicurare le opportunità di lavoro che si sbloccano in un territorio a forte vocazione turistica come il nostro. La Puglia con i suoi tesori non può essere terra di emigrazione, in Puglia si deve restare!”
La sanità è sempre stato un leitmotiv delle campagne elettorali pugliesi. Qual è la ricetta del Movimento 5 Stelle per salvaguardare il diritto alla salute di tutti cittadini pugliesi?
“Innanzitutto, il rispetto delle leggi esistenti che in Puglia stabiliscono che un atto aziendale delle Asl sia efficace solo dopo l’approvazione della Giunta regionale. Approvazione che, dal 2010, non c’è mai stata tanto da portare alcuni parlamentari di tutte le forze politiche a mettere in dubbio la legittimità di molte strutture sanitarie pugliesi. La sanità deve rispondere ed adeguare le sue strutture a delle esigenze tangibili del territorio: liste d’attesa e dati epidemiologici. Deve, inoltre, recuperare una dimensione più territoriale: radicarsi meglio attraverso delle case della salute a livello territoriale, che facciano da filtro per le problematiche meno complesse, le quali devono invece giungere alle strutture più centralizzate. Una lotta alla corruzione spietata, attraverso l’introduzione di procedure trasparenti di scelta del personale e gestione amministrativa che sblocchi le risorse necessarie ad una riforma sanitaria pugliese nell’ottica dell’innovazione e della digitalizzazione”.
In Puglia, le discariche sono oramai al collasso e la raccolta differenziata stenta a decollare. Cosa fare per fronteggiare l’annosa situazione?
“La strategia ‘Rifiuti zero’ che garantisce una riduzione dei rifiuti a monte, incentivando la vendita alla spina ad esempio, un loro recupero attraverso la pratica del compostaggio domestico quando possibile ed il servizio di raccolta differenziata porta a porta con la tariffazione puntuale nella filosofia del ‘chi inquina, paga’. Sperimentazione nel campo del recupero ulteriore di materiale dal residuo secco. Una strategia che vanta esempi concreti sia in USA (San Francisco) sia in numerosi paesi in Italia (ad es, Capannori, Lucca)”.
Come intendete risolvere la delicata questione dell’Ilva di Taranto?
“L’Ilva deve chiudere garantendo un sostegno al reddito dei lavoratori, l’area va bonificata in modo da attuare una riconversione economica di Taranto che punti al turismo, all’agricoltura, che recuperi la mitilicoltura. Taranto deve ripartire dai resti archeologici e storici di cui è ricca. Così, si sbloccano tantissime opportunità di lavoro sano per tutti. Bilbao è rinata da quando ha scelto di riconvertire la sua economia industriale puntando sulla cultura. Idem dicasi per la regione francese Nord-Pas de Calais che ha attuato la decarbonizzazione completa delle fonti energetiche, rinunciando ai grandi investitori che vengono da lontano ma puntando sulle start-up locali”.
Cosa pensate di fare per incentivare il lavoro in Puglia, al fine di abbattere drasticamente il livello di disoccupazione?
“Il Reddito minimo è una misura che fa ripartire l’economia già da subito creando domanda di lavoro. Inoltre, creare i servizi per lo sviluppo del turismo e delle attività agricole, ittiche e di allevamento, vuol dire mettere in campo dei seri strumenti che materialmente costruiscono le opportunità di lavoro di cui oggi c’è tanto bisogno”.
Cosa fare per combattere la dilagante disaffezione alla politica dei cittadini?
“Parlare col cuore, parlare in piazza, muoversi tra la gente, informare. Una corretta informazione partecipata, che ci permette di far controllare all’interlocutore la verità di quello che diciamo attraverso la rete, è quello che ci serve per dimostrare che noi la fiducia dei cittadini la meritiamo perché abbiamo sempre fatto quel che abbiamo detto”.
Se non fosse candidata, chi voterebbe più volentieri? Schittulli o Emiliano?
“Voto solo gente onesta, quindi: il cittadino candidato governatore per il Movimento 5 Stelle, senza ombra di dubbio”.