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“Se mi chiedete di toglierla, io non sono d’accordo”

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Si è trattato di un pomeriggio intenso, quello del Vice Ministro Enrico Morando che ha incontrato la comunità turese in due appuntamenti separati. Il primo, svolto in Sala Giunta, con circa un’ora di ritardo rispetto la scaletta, l’ha visto al tavolo dei relatori al fianco del sindaco di Turi, Domenico Coppi e del consigliere delegato all’agricoltura, Antonello Palmisano.
All’incontro hanno preso parte le rappresentanze regionali di categoria degli agricoltori, assieme alle locali sezioni e ad un gruppo di agricoltori ed imprenditori locali.
“Ringrazio il Vice Ministro Morando per aver accettato il nostro invito” – ha esordito il sindaco che presto ha salutato i presenti e passato la parola al consigliere. “Questa è la prima volta che il Ministero dà voce e soprattutto orecchio al mondo agricolo” – ha sottolineato il consigliere Palmisano, ponendo l’accento sulla possibilità che si pone ai presenti di esporre le proprie problematiche e le proprie perplessità sull’argomento Imu Agricola. “Abbiamo cercato più vie per dare una soluzione al problema e abbiamo contattato la segreteria del Ministero delle Politiche agricole che ahimè non ci ha dato risposte confortanti, confermando di aver già operato a favore del mondo agricolo”.
“Avevamo proposto di annullare la tassazione, o di pagare tutti ma con criteri più equi” – ha proseguito Antonello Palmisano, passando la parola ai presenti.
Primo ad esporre, il direttore della Cia di Bari, Pino Creanza, che ha posto l’accento sullo stato deficitario della normativa vigente che assilla le tasche degli agricoltori e che impedisce anche la possibilità di creare nuove opportunità di lavoro. Accaldato e con forza, un anziano concittadino che parlato direttamente del “taglio delle gambe” del settore che determina spesso un abbandono delle terre. “L’esasperazione porta all’abbandono – ha pronunciato con enfasi – ma contrasta con i facili discorsi sulla qualità, genuinità e bontà dei nostri prodotti agricoli, mal ripagati dal mercato e perennemente soggetti agli agenti atmosferici”. Forte anche l’intervento di Tonio Palmisano, in nome di “Protesta Agricola”. Al Vice Ministro ha portato la “crisi e il sacrificio degli agricoltori, stanchi dai tagli” e esasperati dalle mancate possibilità che un tempo venivano concesse al settore, oggi appesantito dalle nuove imposte. “Ci state uccidendo” – ha ripetuto, chiedendo la “possibilità di continuare a lavorare con criterio e garantendo qualità e quantità dei prodotti”. “Noi vi chiediamo l’annullamento della tassa” – ha concluso Tonio Palmisano, nell’applauso generale dei presenti. Motivazioni e documenti sull’areale tecnico sono stati consegnati al vice Ministro da un imprenditore dei comune di Turi, Sammichele e Casamassima. “Siamo il primo anello dell’economia, ma non siamo più nelle condizioni di proseguire con le nostre attività” – ha concluso prendendo posto.
“Ho accettato di incontrarvi perché penso che questo sia un problema che possiamo affrontare modificando la normativa vigente” – ha risposto il Vice Ministro all’Economia Morando. “Se tocchiamo questa tassa, dobbiamo trovare nel bilancio pubblico un altro gettito che ricopri questa mancanza (150mln di euro circa)” – ha puntualizzato in premessa. Fa un mea culpa, sul criterio applicato per l’impostazione della tassa, verso la quale è stata già introdotta qualche modifica e nei confronti della quale ulteriori attenzioni promette di porre. “In questo momento si applica un criterio altimetrico e parametri che favoriscono le attività delle imprese agricole”. “Esistono effettivamente dei terreni che presentano svantaggi non essendo montani o parzialmente montani, ma al Ministero abbiamo difficoltà nel caratterizzarli” – ha aggiunto, proseguendo e puntualizzando che “eliminare la tassa è impossibile non solo per il bilancio, ma anche perché non è giusto: la redditività dei terreni, in agricoltura, non è uguale per tutti”. Quindi ha confrontato il terreno con altri mezzi di produzione, soggette comunque al pagamento di un’imposta: vedi opifici, capannoni industriali o altro. “L’IMU sui terreni si può pagare, come per le altre imposizioni patrimoniali”. Promette comunque infine che “saranno valutate le redditualità basse nelle zone non esenti e su queste dobbiamo intervenire”, anche se anticipa serie difficoltà. Proveremo a chiudere la questione nei prossimi mesi, ma nel frattempo, “vi dico di pagare”.

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