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Politica

Tardi VS Palmisano

TURI - l'Assessore al bilancio, Giuseppe Tardi

Mercoledì la manifestazione contro le tasse organizzata da Forza Italia e Fratelli d’Italia, giovedì la conferenza stampa tenuta dal Sindaco e la sua Giunta su questione all’ordine del giorno e, di nuovo, Tesi e Tari. Raggiunto al telefono, l’assessore Tardi si presta gentilmente a rispondere a qualche domanda, in merito a quanto affermato in piazza da Angelo Palmisano. Quest’ultimo aveva parlato dei valori venale e delle cifre venute fuori dalla prima determinazione, la n. 32. Tardi ci conferma che la questione ha avuto già un esito positivo durante un tavolo di confronto con i tecnici, tenutosi martedì scorso: “Si è riunita martedì la Seconda Commissione, la quale ha recepito favorevolmente la nuova perizia fatta dai tecnici dei cittadini, ed è stata portata all’attenzione degli uffici competenti. Noi non siamo sordi, ma aperti ad accogliere qualsiasi proposta. Quando è nato il problema, abbiamo bloccato tutto, aperto le porte per parlare insieme e trovare una soluzione. Adesso pare che questa sia stata trovata. Importante è stato il ruolo dei tecnici, perché per confutare una perizia tecnica fatta all’Ingegnere comunale, come ben sappiamo, ci vuole un’altra perizia tecnica e, purtroppo, non la volontà popolare di non pagare. Sui valori venali, vorrei inoltre ricordare, che andava cambiata la destinazione di uso del terreno, quindi il suo valore, nel momento in cui è entrato in vigore il PUG, il 1 agosto 2013, cosa che l’Amministrazione precedente non ha fatto.

Palmisano durante il suo comizio in piazza muove una questione: cosa ci farà l’Amministrazione con i soldi ricavati dalle tasse? Li spenderà entro fine anno? Noi la domanda la facciamo direttamente a Tardi. “Noi abbiamo iniziato ad amministrare in corso d’opera – risponde – ma non è che il Comune di Turi abbia iniziato a spendere dal 25 maggio, ci sono sei mesi pregressi in cui sono state fatte delle spese. Abbiamo deciso di procedere con questa imposizione fiscale perché le previsioni di spesa fino alla fine dell’anno ci hanno portato a chiedere un ulteriore contributo ai cittadini, considerando anche il minor gettito del trasferimento erariale dello Stato e una serie di particolari. Non è che i soldi che il Comune incasserà li spenderà l’anno prossimo, ma saranno utilizzati per tutte le spese fatte dal primo gennaio al 31 dicembre di quest’anno. Il pregresso non è stato tutto pagato e noi dobbiamo farlo, non solo da ottobre in poi.

Palmisano ha poi affermato che quanto detto dal Sindaco in piazza sulla Tasi, nello specifico che  l’aliquota al 2,5 non sia al massimo, fosse una bugia. Il coordinatore cittadino di Forza Italia si è chiesto poi, davanti la folla, come mai questa Amministrazione di sinistra non si sia preoccupata di tutelare le fasce più deboli. Queste le parole dell’Assessore al bilancio: “Il decreto legge n. 16 del 2014, trasformato nella legge 68 del 2014 ha dato la possibilità, relativamente all’anno 2014, di aumentare l’aliquota Tasi dello 0,8, cioè di portarla dal 2,5 a 3,3 per mille. Imponeva in tal caso di inserire delle detrazioni. Ma le detrazioni che i comuni sarebbero andati ad inserire, non sono proporzionali all’aumento dell’aliquota. Sulla tutela delle fasce più deboli, abbiamo più volte dato spiegazione in consiglio comunale, tuttavia ribadisco la questione: noi partiamo da una situazione di banca dati sporca e la dimostrazione di questo sono le cartelle che stanno uscendo. Non avendo dati chiari come si faceva a determinare le detrazioni. È sicuro al 100% che il prossimo anno saranno previste, lo prendo come impegno da adesso”. E sulla questione banca dati chiarisce ulteriormente: “Se la banca dati non ci fosse stata, tutti noi avremmo ricevuto degli accertamenti. Lo storico c’è. È sporco perché quando c’è stato il cambiamento gestionale dei tributi da un’azienda all’altra nella primavera del 2013, il travaso non è stato fatto bene, quindi la nuova società si è trovata nelle condizioni di ricostruire manualmente quello che c’era prima. Quello che è stato lasciato dalla vecchia azienda, più quello ricostruito manualmente, hanno permesso la ricostituzione di una banca dati, solo che ci sono dati che sono sfuggiti e che nel corso del tempo saranno sistemati. Per il 2015 l’intento è quello di avere una banca dati tributaria il più rispondente possibile alla realtà”. Leggendo poi il regolamento della Tari, secondo Palmisano il garage verrebbe pagato due volte dai cittadini, una volta  calcolato con quota fissa più un componente, la seconda volta con la civile abitazione. Tardi ci invita a rileggere i primi due commi dell’art. 18 di tale regolamento: 1-Sono utenze domestiche quelle relative alle civili abitazioni ed alle pertinenze di queste, quali soffitte, solai, cantine, garage, ecc.. 2-La tariffa delle utenze domestiche è rapportata sia alla superficie dei predetti fabbricati, sia al numero dei componenti del nucleo familiare, così come risultante dai registri anagrafici comunali. Poi spiega: “L’art. 18 del regolamento va a disciplinare le utenze domestiche e le pertinenze. Detto che le pertinenze sono utenze domestiche, il comma due dice che per tutte le utenze domestiche il conteggio della tariffa deve tener conto del nucleo famigliare e dei metri quadri. Sarebbe stata detta una “castroneria” sul regolamento, che è chiaro. Vengono definite quali sono le utenze domestiche e dato che le pertinenze sono utenze domestiche, la tariffa deve basarsi su metro quadro e nucleo famigliare. Per le pertinenze, come il garage, è stata nostra volontà basarci su un solo componente, altrimenti le tariffe sarebbero saltate alle stelle, a differenza ad esempio di altri comuni, i quali hanno deliberato che la parte variabile vada rapportata con tutti i componenti del nucleo famigliare. Il regolamento prevede che per tutte le utenze domestiche si deve pagare la parte fissa e la parte variabile, e la pertinenza è accatastata in maniera diversa, si tratta di due unità; se le pertinenze sono fuse con l’abitazione e costituiscono una sola unità, allora questo si paga una sola volta. E sulle case del centro storico, per cui si è costretti a pagare due o magari tre volte? . È emersa una situazione strana: a seguito di acquisizioni di case e stanze nel corso del tempo, con ogni probabilità i proprietari non hanno mai pensato, pur essendo tutte collegate queste stanze, di fare una “fusione”, quindi al catasto risultano diverse unità abitative. Abbiamo preso atto di questa situazione e i cittadini dovrebbero provvedere a fornire la documentazione, in modo che si possa dedurre che si tratti di un’unica unità abitativa. Tardi conclude rivolgendosi alla parte politica opposta: “Qualcuno dalla minoranza ci ha contestato che il principio di chi inquina paga non era stato rispettato e che era stato spalmato tutto equamente. Mi chiedo, se avessimo adottato il loro stesso principio, che adesso negano, i bar quando avrebbero pagato?”.

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