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Anche SEL fa sentire la sua voce

Fabrizio Resta Sel

Il 25 Ottobre 2014 probabilmente sarà ricordato come il primo passo versola III Repubblica.E’ quasi un segno del destino che questo profondo sconvolgimento degli assetti politici italiani parta proprio da sinistra, la parte politica che meglio di altri aveva conservato una base ideologica nonostante le numerosi secessioni che hanno caratterizzato gli anni della “polverizzazione rossa”. Per passare alla III Repubblica bisognava prima abbatterla; Matteo Renzi ha fatto questo: si è impossessato del Pd e l’ha poco alla volta smantellato, trasformandolo, inglobando gli uomini di Alfano, in un novello partito di centro, capace di racchiudere consensi sia a destra che a sinistra, circondandosi di una cerchia di industriali, manager e banchieri.

Di fatto, sia a livello locale che nazionale, si è già creato un grande partito di centro che ha svuotato le altre formazioni politiche, diventando quasi un remake del partito unico nazionale del II dopoguerra. Se il nuovo Centro è quasi pronto,la Sinistra(quella vera) ha emesso i suoi primi vagiti solo il 25 Ottobre, durante la manifestazione della Cgil.

L’Italia del 25 Ottobre, formata da un milione di pensionati, di precari, di studenti e di immigrati è una massa che chiede a gran voce un futuro, stanca di promesse e lo fa tramite il mezzo culturalmente più prossimo alla Sinistra: la piazza. Quello stesso mezzo che qualcuno alla Leopolda vorrebbe mettere a tacere. Se questa sarà la base della nuova Sinistra sarà sicuramente un partito di lotta, capace di mobilitare le masse. Alla manifestazione c’erano in effetti proprio tutti: Pd, Sel, Prc, bandiere della lista Tsipras e persino i Verdi che marciavano in un’atmosfera di festa con le canzoni dei Modena City Ramblers come sottofondo e l’immancabile “Bella Ciao”.

Quella che ha “invaso” Roma è l’Italia della gente comune, che difende i propri diritti a partire dall’articolo 18, perché il posto fisso non diventi definitivamente una chimera irraggiungibile, perché le conquiste fatte non vengano spazzate via come già sta succedendo a causa della legge Fornero e alla job-act, che hanno ridotto i diritti dei lavoratori ai minimi termini.

“Una piazza non può fermare un paese”, “Potrei ricordare chela Camussoè eletta con tessere false” o ancora “la piazza di sabato scorso è stata riempita con pullman pagati”sono state le reazioni al 25 Ottobre denotano uno sprezzo per la diversità d’opinione che non potrà non far tremolare gli animi dell’elettorato della vera Sinistra. Dulcis in fundo, la vera deflagrazione è arrivata Mercoledì con le botte della polizia agli operai della ThyssenKrupp di Terni arrivati nella capitale per raggiungere in corteo il ministero dello Sviluppo Economico. Se le polemiche possono essere aggirate, il pestaggio agli operai e a Landini no! La piazza non è certo di buonumore: rabbia per i licenziamenti, per le tante vertenze in corso. E la situazione rischia di sfuggire di mano, come è successo oggi.

IL coordinatore del circolo SEL di Turi

Fabrizio Resta

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