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Mirta Lerede è il neo segretario di Rifondazione Comunista

mirta

E’ avvenuta domenica 7 settembre, durante un’assemblea tra tesserati, l’elezione di Mirta Lerede a Segretario del Partito Comunista, una decisione presa all’unanimità secondo la logica del “turnare”. Ma chi è Mirta Lerede? Si considera una figlia del fermento e della crisi dei tempi d’oggi: è un architetto la cui infinita gavetta, all’insegna di lavori poco o per nulla ricompensati, non ha tolto la voglia di lottare. È anche un’insegnante precaria e si batte per i diritti dei precari come lei. Ha una grandissima passione per il cinema e credo che questo sia un potentissimo veicolo di cultura e aggregazione.

Come e quando è iniziata la tua militanza politica?

E’ cominciata nel 2008, quando mi sono tesserata per la prima volta al Partito della Rifondazione Comunista, scegliendo di entrare in un gruppo di lavoro che condividesse la mia stessa visione di società e di giustizia. Entrare nel circolo è stato stimolante, mi ha fatto conoscere gente nuova e avvicinata a bellissime esperienze, anche extra partitiche.

Come e perchè ti sei avvicina al PC?

Sin da adolescente la mia ideologia è andata spontaneamente in quella direzione, complice la mia ammirazione per la figura di Ernesto Che Guevara. Considero il Partito Comunista emblema di uguaglianza e riscatto e penso che un partito “piccolo” possa avere la libertà di non scendere a patti e ingoiare meno bocconi amari, portando avanti le proprie battaglie senza restrizioni indotte.

A cosa è dovuta la tua nomina a segretario del Partito?

La logica del nostro circolo è di non avere un leader, ma di essere un gruppo di persone sullo stesso piano che si scambiano a turno funzioni e responsabilità. Tutto è di tutti, cosi vogliamo il mondo e cosi funziona il nostro partito.

Non ritenete le categorie ideologiche superate? Perché vi definite ancora comunisti piuttosto che parlare di sinistra in senso lato?

Anche il capitalismo è un’ideologia, come la fiducia nel mercato, la stessa idea che ciò che fa girare denaro sia un bene è ideologia. Siamo comunisti perché non c’è nulla di più giusto di una comunità in cui si dà a ciascuno secondo i bisogni e si prende da ciascuno secondo le capacità. Un buon padre di famiglia fa mangiare i suoi figli dando porzioni uguali di minestra o li distingue in base al reddito?

Non vi sentite un po’ a disagio ad amministrare con forze non propriamente di sinistra?

 No, perché il nostro non è un partito che discrimina e si arrocca sulle proprie posizioni. Abbiamo, a livello nazionale, sicuramente idee divergenti, ma nell’amministrazione comunale l’obiettivo è quello di lottare per riportare la “politica” al più alto suo significato, senza personalismi, opacità e nel rispetto di quel che è il meglio per la comunità. Quindi ben vengano cooperazioni con personalità all’altezza, allontanando senza appello i parassiti che fanno politica per arricchirsi o per ingigantire il proprio ego.

Cosa intendete fare nei prossimi mesi, quali attività intendete promuovere?

La priorità del nostro collettivo é seguire l’attività amministrativa e supportare Lavinia, nel suo ruolo di assessore alla cultura. Vogliamo proseguire sulla strada tracciata quest’estate, favorendo la partecipazione con l’istituzione della consulta, e incentivando le iniziative artistiche che valorizzano i giovani, la nostra tradizione contadina, la solidarietà, l’attenzione verso l’ambiente, gli animali, l’Altro. Il festival De Andrè ha fatto dire ai tanti musicisti di altri comuni che vi hanno partecipato che Turi é un’isola felice. Abbiamo l’ambizione di farla diventare ancora più felice, aperta, viva, solidale, partecipe. A tal proposito ci stiamo già muovendo per realizzare, in primavera, un “prezioso” evento incentrato su Antonio Gramsci, con l’obiettivo di diffondere sempre più i suoi insegnamenti.

Lavorerete per riunire tutte le anime della sinistra turese, anche in vista delle regionali?

Certo, l’obiettivo resta quello di “unire” in virtù di quello che sia più giusto per la comunità, senza scendere a patti che possano inficiare la nostra idea di politica vera.

Cosa pensi del PD di Turi?

Preferisco pensare al partito di cui faccio parte e al nostro circolo, che è riuscito a coinvolgere giovani volenterosi e validi e che oggi vede la più alta partecipazione femminile all’interno del panorama politico turese. Ci siamo caratterizzati come interlocutore dei bisogni sociali e quotidiani, tanto da aver raccolto consensi che hanno permesso alla sezione di Turi di raggiungere un risultato elettorale sempre superiore alla media nazionale e che ci permette oggi di essere rappresentati attraverso importanti responsabilità amministrative.

Domanda dolorosa: che cosa pensi della Tasi approvata al massimo e senza esenzioni per i più poveri?

Ci terrei a specificare che la TASI non è al massimo, considerato che l’aliquota poteva essere ulteriormente incrementata dell’ 0,8 per mille (raggiungendo il tetto massimo che è quello del 3,3 per mille). Purtroppo, considerata la non rosea situazione ereditata e l’inattendibilità delle banche dati su cui effettuare proiezioni sugli effettivi introiti, non è stato possibile adottare soluzioni alternative che salvaguardassero la parte debole del paese. In verità però delle piccole misure di detrazione sono state comunque adottate; nello specifico, in caso di abitazioni in affitto, il 90% della TASI risulta a carico del proprietario e solo il restante 10% invece grava sull’affittuario. Inoltre è stata adottata una detrazione di 50 euro per nuclei familiari con presenza di un portatore di handicap. Al momento l’auspicio è quello che nei prossimi anni si riesca a decurtare l’aliquota anche sulla base di dati più certi. 

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