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Alle prossime Regionali nessuno può fermare Emiliano

2 fisso - Michele Emiliano incontra i baresi che hanno vinto in trasferta

Si apre uno scenario interessante e forse scontato nella Puglia del dopo Vendola. Anche se entrambi gli schieramenti devono ancora trovare il loro candidato, e il sondaggio dell’Istituto Piepoli per la Gazzetta del Mezzogiorno e Swg di Repubblica mettono in luce uno scenario che ci si poteva immaginare. Nel centrosinistra il più papabile è senza alcun ombra di dubbio Michele Emiliano, con il 53%, seguito da Elena Gentile, 17%, Dario Stefano, 14%, un esponente della società civile 10%, e Guglielmo Minervini 6%. Una situazione ben diversa nel centrodestra, dove il candidato più forte è Francesco Schittulli con il 34%, che è seguito da un ignoto che potrebbe venire da un esponente della società civile, al quale viene attribuito un 26%. A seguire Paolo Perrone 19%, Nicola Giorgino 8%, Emilio Romani 5%, Sergio Silvestris 5% e Nicola Marmo 3%. Il Professor Nicola Piepoli ha commentato i dati: “La partita di Emiliano è senza storia: quando sei al 53% vuol dire che hai già vinto. Evidentemente è stato buon sindaco e la gente continua a percepirlo come una garanzia. Per gli altri possibili candidati, certo, sarà dura vincere le primarie del centrosinistra”. Altro scenario nel centrodestra. “Molti dei possibili candidati, che siano sindaci o consiglieri regionali, pagano lo scotto di essere noti solo nei loro territori. E in effetti un esponente esterno alla politica, qualora scendesse in campo, raccoglierebbe il 26% dei consensi. Ma colpisce il 34% che l’elettorato di centrodestra assegnerebbe a Schittulli: è lui l’unico candidato politico, che a oggi, riuscirebbe a colmare il gap con il centrosinitra”. Nel caso in cui il centrodestra fosse coalizzato intorno a Schittulli raggiungerebbe il 35%, contro il 40% del centrosinistra di Emiliano. Il Movimento 5 Stelle da solo arriverebbe al 23%. “La Puglia è sempre stato in linea con il Paese. Da nostro sondaggio viene fuori il sentimento del Paese: cittadini incerti sul futuro e tempi della politica ridotti. C’è più contemporaneità tra l’orientamento e la scelta, si guarda al breve termine”, ha aggiunto Piepoli. 

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