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Boccardi vicinissimo al Senato, ma Berlusconi…

Michele Boccardi

Nuccio Altieri, vice presidente della Provincia di Bari, diverrà parlamentare. Antonio Leone, ora NCD ma eletto con il PDL, è stato eletto al Consiglio Superiore della Magistratura.

Al Senato, invece, Michele Boccardi tifa per Donato Bruno. La sfida di Bruno contro Antonio Catricalà, sembra difficile. Lunedì si tornerà a votare e sapremo.

Giovedì è stata ancora una fumata nera, l’ennesima, per la scelta dei due giudici della consulta di nomina parlamentare.  Al nono scrutinio, nè Luciano Violante, candidato Pd, nè Antonio Catricalà, sponsorizzato da Forza Italia, hanno raggiunto il quorum necessario per essere eletti dal Parlamento in seduta comune giudici della Corte costituzionale. In attesa di una conferma ufficiale e del completamento dello spoglio delle schede, i voti raccolti da Violante sarebbero 468, 368 quelli andati a Catricalà; 120 quelli per Donato Bruno. Ufficiale invece l’elezione di Antonio Leone, proposto dall’Ncd, a componente del Csm, dopo il via libera di ieri a Giovanni Legnini e Giuseppe Fanfani: per lui 527 voti rispetto ai 490 previsti dal quorum. Per i rimanenti 5 “laici” ancora da nominare sarà necessario tornare al voto.

Tempi ancora lunghi, si complica la corsa Violante-Catricalà. Più complicata del previsto dunque la corsa di Violante e Catricalà che fin dalla vigilia potevano contare su un accordo di convergenza Fi-Pd considerato blindato. In particolare il nome di Catricalà, vicino all’ex sottosegretario a Palazzo Chigi di Berlusconi, Gianni Letta, che negli ultimi due scrutini ha registrato diverse resistenze nel centrodestra, che lo hanno tenuto ampiamente sotto la soglia dei 3/5 dei voti necessaria all’elezione, mettendolo in concorrenza con l’azzurro di lungo corso Donato Bruno.  A Catricalà non è servito neanche l’esplicita indicazione di voto del capogruppo Brunetta, che questa mattina aveva “blindato” nuovamente il ticket con Violante. 

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