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Politica

Tutti protagonisti di se stessi

Sandro Laera e Angelo Palmisano

Dopo i recenti fatti di politica, incontriamo Angelo Palmisano, giovane imprenditore ed assessore all’agricoltura durante la breve Amministrazione Resta. In un’intervista che viaggia tra presente, passato e futuro, Palmisano commenta fatti e avvenimenti, che hanno caratterizzato la vita politica turese negli ultimi giorni e negli ultimi anni.

Facciamo un passo indietro. Iniziamo dal giorno della sfiducia del sindaco Onofrio Resta. Con il senno di poi, vi sono pentimenti?

Con il senno di poi avrei dato la sfiducia al sindaco Onofrio Resta soltanto in Consiglio comunale; l’unico rammarico che ho, è quello di averlo fatto dal notaio, perché penso che poi le dinamiche sarebbero state diverse, perché magari il sindaco avrebbe recepito e molto probabilmente si sarebbe dimesso lui così, probabilmente sarebbe stata un’altra storia. Si sarebbe ricucito forse quello che era lo strappo. È vero che c’è stata fretta, ma il “vaso” era ormai colmo. Come il tempo mi ha insegnato, il luogo istituzionale deputato a qualsiasi tipo di atto che concerne l’Amministrazione è il Consiglio comunale.

Sandro Laera non è diventato sindaco, ma ha dimostrato nel corso della campagna elettorale di saperci fare. Tuttavia, nel momento in cui fu nominato, non sembrava essere una candidatura forte, autorevole.  Tu avresti agito diversamente?

Io credo che Sandro Laera abbia fatto una buona campagna elettorale, anzi, a mio avviso ha dimostrato più competenze di altri. Lo stesso Menino, che io ritenevo un fuoriclasse, sinceramente si è rivelato un “comune mortale”, né più, né meno: da una persona che è stata Assessore all’urbanistica, Sindaco per 4 anni, mi aspettavo un quid in più, che in realtà non c’è stato. Sandro invece, per essere stata la prima esperienza da candidato sindaco e quella di capogruppo, si è e si sta comportato davvero bene. Non credo che io avrei aggiunto o fatto altro.

Sembrava che tra la parte di Forza Italia e Impegno per Turi l’accordo era in dirittura d’arrivo. Le voci dicono che è saltato tutto proprio per la presenza in lista di Vito Lenato. Vista la situazione di oggi, come commenti?

In realtà l’accordo è saltato nel momento in cui Impegno per Turi ha fatto il nome di Vito Lenato, la stessa che in passato ha messo dei veti su dei nostri candidati e noi, forse anche in maniera un po’ ingenua, li abbiamo pure condivisi. È chiaro che nel momento in cui tu imponi dei nomi senza remora di scelta, ci devi permettere di fare lo stesso, facendo un nome e quel nome era Vito Lenato. Non si è chiuso l’accordo proprio per questo.

L’opposizione ha fatto una scelta univoca sulla questione Lenato, mentre il rappresentante di Forza Italia non ha firmato, non condividendo appieno la decisione del resto dell’opposizione. È una fatto isolato o l’indice di una spaccatura?

No, non è l’esempio di un caso generalizzato, anzi! Premesso che non saremo né io né il Consiglio comunale a dover giudicare una persona per quello che ha fatto o non ha fatto, premesso che credo anche che questa persona possa essere nella posizione di non aver fatto quello per cui viene accusata, devo dire però, che nel momento in cui ci sono chiacchiere così forti in paese, il Consiglio comunale è l’unico posto istituzionalmente deputato a poter discutere di queste cose. E’ inaccettabile che il sindaco dichiari su un giornale come la Gazzetta che non è a conoscenza dell’accaduto e che non prenda informazioni su un membro della sua giunta. Credo tra l’altro che la richiesta di un consiglio straordinario sia stata fatta anche in ritardo; io l’avrei chiesto molto prima, non perché si dovesse fare un processo a Vito Lenato, assolutamente. Credo soltanto che sarebbe stato un modo per chiarire quelle che erano voci di paese. Le distanze che Mariangela ha preso, per me sono inspiegabili; credo anche che molti altri di Forza Italia non abbiano condiviso la sua scelta e questo per un semplice motivo: non si stava chiedendo di convocare un processo, si è trattato semplicemente di una richiesta di chiarimento poiché le dimissioni di Vito Lenato sarebbero dovute  passare dal Consiglio Comunale. In quella sede, come dicevo prima, lui avrebbe dovuto spiegare quelle che erano le sue motivazioni. So che ha protocollato una lettera e anche quella probabilmente andava letta in Consiglio comunale. Nessuno ce l’ha con Vito Lenato, poi se lui ha commesso qualcosa lo dirà la magistratura. Politicamente, comunque, ne doveva rispondere.

Le contrapposizioni all’interno dell’opposizione possono essere state causate dal fatto che probabilmente la Volpicella e Forza Italia avrebbero gradito il ruolo di capogruppo che invece è stato affidato a Sandro Laera?

Il partito non funziona, non ha mai funzionato. Ed è una cosa che io ho sempre contestato. Si creano le liste solo in funzione dell’ultimo giorno, quindi dell’elezione. Non c’è una programmazione, non c’è a monte una scelta di percorsi, di programma, non c’è condivisione, quindi alla fine si creano queste spaccature. Sono tutti alla fine protagonisti di se stessi, nel senso che non hanno una condivisione di percorsi univoci, sia Mariangela con Sandro, sia Sandro con Paolo e viceversa, pur essendo stati insieme in campagna elettorale nella stessa lista.

La sconfitta in campagna elettorale può essere stata generata dagli scontri tra i giovani e le vecchie leve all’interno del partito?

Diciamo che abbiamo anche noi delle colpe, perché abbiamo voluto fortemente dare un rinnovamento a quello che era lo scenario politico turese e inevitabilmente si sono lasciati indietro dei “morti”; credo che sia naturale, il cambio generazionale porta anche a quello. Non abbiamo avuto forse il tempo e non abbiamo avuto probabilmente un sereno scambio di idee in questo frangente. Tutto si può fare, ovviamente, però, ci deve essere lealtà tra le parti e quando c’è lealtà un accordo poi si trova sempre. Probabilmente l’aver forzato la mano in questo cambiamento ha creato un po’ di scontento.

Sempre all’interno del discorso forse di opposizione, vuoi dare un consiglio o ti aspetti qualcosa da parte della Volpicella o comunque da Forza Italia?

Mariangela è Mariangela, ha una testa pensante e spero che la usi fino in fondo. Credo che il compito dell’opposizione sia il più difficile, perché ovviamente dei impegnare il doppio delle forze per ottenere quasi sempre scarsi risultati. Purtroppo è un compito che adesso devono svolgere e il mio auspicio è quello che lo facciano davvero in maniera seria e serena, senza timore, senza aver paura, perché poi alla fine se ci sono delle decisioni forti che uno deve prendere, deve averne il coraggio, anche perché sono stati eletti e quindi devono prendere atto di quello che è il loro ruolo. Devono fare opposizione.

Cosa pensi della neo Amministrazione?

Mi rammarico perché sono passati dei mesi e non si vede traccia di un minimo indirizzo politico dell’attuale Amministrazione, però forse è nella normalità delle cose, in genere si considerano sei mesi di rodaggio. Tuttavia noi, per quanto fossimo “scapocchioni”, come qualcuno diceva, un indirizzo ben chiaro nei primi mesi l’abbiamo dato. Vedo molta confusione, non sanno che cosa vogliono fare, che è ancora peggio. Vedremo. Io spero solo che il Sindaco riesca a trovare la quadra.

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