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Politica

Non serve fare di una persona una mattanza pubblica

Giusi caldararo

Sulla vicenda dell’ex assessore al bilancio si è discusso molto, eppure il suo gruppo di appartenenza, l’attuale Amministrazione guidata dal sindaco Menino Coppi, ha preferito non fare alcuna dichiarazione né commento, almeno fino alle dimissioni ufficiali di Lenato. Chiediamo all’insegnate Giusi Caldararo, assessore alle politiche sociali, al piano sociale di zona, ai rapporti con il terzo settore, alle pari opportunità, alla pubblica istruzione e al progetto SAC, di illustrarci la situazione attuale e di motivarci tale scelta. “Abbiamo subito pensato a rimpiazzare la figura mancante – esordisce l’Assessore, lasciando ad intendere fin da subito che non si sta dormendo sugli allori, viste le improrogabili scadenze a cui si va incontro –.  Martedì c’è stato un consiglio dove abbiamo formulato delle ipotesi, che il Sindaco sta valutando. Da questo punto di vista, dunque, non ci sono problemi. La vera difficoltà sta nella mancanza di un ragioniere, che definirei una figura cruciale, “l’incontro di tutte le nostre strade”.  Si sta lavorando anche in questo senso – ci rassicura –. Qualcuno ha pensato che l’atteggiamento della maggioranza riguardo la questione Lenato potesse essere un’azione omertosa, invece la nostra è stata una tutela della persona, soprattutto di fronte ai documentati problemi di salute. In secondo luogo, abbiamo pensato che solo nel momento in cui sarebbero arrivate ufficialmente le dimissioni, allora si sarebbe dovuto parlarne e infatti pubblicheremo un comunicato stampa in cui diremo quello che pensiamo. Abbiamo scelto di tenere la bocca chiusa per il rispetto della persona, della sua dignità famigliare, che è stata ampiamente intaccata, e della salute stessa, poiché più se ne parla, più il fango aumenta. Il nostro silenzio è stata una forma di massimo rispetto”. Chiediamo, infine, qualche commento su quanto accaduto a riguardo tra i consiglieri di minoranza. “Ritengo che il consigliere Mariangela Volpicella abbia avuto un atteggiamento abbastanza democratico, attento, corretto, nei confronti della persona. Questa è una situazione legata a questioni legali, allora il percorso sarà dei tribunali, degli avvocati, dei giudici, ma non il nostro. Non serve fare di una persona una mattanza pubblica. È vero che la questione ha i suoi risvolti politici, ma nel momento in cui subentra la questione salute, la questione famiglia, io ritengo che chiedere una cosa del genere debba portare a riflettere molto profondamente. Che cosa si voleva fare? Una corrida? Uno spettacolo? Se ci fosse stata una cosa del genere io probabilmente non avrei partecipato, mi sarei schierata di nuovo a favore rispetto dovuto alla dignità umana.

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