Lui 84 anni, lei 46: sposi
L’amore non ha età. L’amore non ha confini. L’amore è cieco. Lo dicono tutti, ma pochi ci credono. È la diffidenza a fare da regina, soprattutto quando lui, classe 1930, sta per convolare a nozze con lei, giovane 46enne extracomunitaria. Affisse le pubblicazioni al Comune dal 25 giugno, il matrimonio si celebrerà a Turi. Fiori d’arancio che hanno destato un gran chiacchiericcio in paese, dato che, seppur sia vero che l’età non conta, certo è che 38 anni di differenza non passano inosservati. Una storia che tutti immaginerebbero così: lui anziano, benestante, solo; lei, straniera, in cerca di benessere economico, di una vita migliore. L’intreccio sembra funzionare: lui torna a sentirsi giovane, lei “si sistema” e per entrambi il futuro non si prospetta più cosi nero. Non sarà questo il caso ma sempre più spesso, a far da cornice a questi matrimoni, troviamo l’ira funesta di figli e famigliari dell’anziano, spesso definito dai suoi cari “incapace di intendere e di volere” e preso per i fondelli dalla “donnaccia” che sta portando via l’eredità. Queste trame fisse son ormai ben radicate nella nostra mente che difficilmente si guarda a queste storie senza un sorrisetto malizioso. Ma è sempre così? Oppure esiste l’alternativa? Un sentimento di certo non paragonabile all’amore di due ventenni, ma che comunque c’è? Chi siamo noi per giudicare?