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Addio Provincia di Bari

Turi prov. Taranto?

Il 23 maggio scorso si è conclusa la secolare attività della Provincia di Bari. Dopo 153 anni di vita, Bari e i comuni della provincia guardano al futuro, alla Città Metropolitana che vedrà la luce il primo gennaio 2015 ma la cui natura e architettura istituzionale è tutt’altro che chiara. Il Consiglio della Città Metropolitana si insedierà tramite elezione indiretta, nel senso che non saranno gli elettori a delegare direttamente i consiglieri, e sarà composto da 18 sindaci dei comuni o loro delegati, e presieduto dal sindaco di Bari, detto sindaco metropolitano. Tutto a costo zero. Turi non avrebbe diritto a un proprio consigliere-sindaco, poiché inferiore ai 15mila abitanti. Dovrà accontentarsi dell’Assemblea dei sindaci, organo di terzo livello. Poi potremo giocarcela su altri fronti, come spiegheremo più avanti.

Intanto, Nell’ultima seduta di consiglio provinciale, al palazzo di vai Spalato, si è siglato l’ultimo atto. Poi commiati, fiori e tanti sorrisi di circostanza.

Turi,  nell’era Schittulli, ha vantato un suo assessore provinciale, Onofrio Resta, poi defenestrato. Il professore è un testimone importante perché ha assistito ai primi vagiti della costituenda Città Metropolitana e alla stesura della prima bozza di Statuto, che sarà determinante per il futuro di Turi e delle comunità dell’hinterland barese.

 

Dal 1990 al 2015: 25 anni ci son voluti…

È necessario un excursus storico per tracciare l’iter che ha portato alla soppressione di alcune province. La Città Metropolitana è un ente locale previsto per la prima volta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 (articoli 17-21) approvata nell’ambito della riforma sull’ordinamento degli Enti locali.

In un flash forward di eventi e lungaggini all’italiana, ci ritroviamo di colpo nel 2012, anno in cui il governo Monti emana il decreto legge sulla revisione della spesa pubblica, convertito in legge n. 135 il 7 agosto dello stesso anno. L’articolo 18 del decreto prevede l’istituzione entro il 1 gennaio 2014 delle Città Metropolitane di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria e la contestuale soppressione delle rispettive province.

Dopo un percorso a ostacoli, che nel febbraio 2014 prevede la dichiarata incostituzionalità del decreto, tocca al governo Letta definire i termini ultimi della riforma: il 26 luglio del 2013 la Camera dei Deputati approva un nuovo disegno di legge (“Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e sulle fusioni di comuni”), il 21 dicembre 2013 viene approvato anche dal Senato, con successive modifiche nel marzo 2014 e definitiva approvazione, sotto il governo Renzi, il 3 Aprile 2014, tramite la legge “Delrio” num.56/2014.

Da questo momento la Città Metropolitana è realtà. Ma in che modo questo nuovo ente inciderà sul destino dei comuni che gravitano attorno ai capoluoghi?

Entro il 30 settembre 2014, come recita la legge “un terzo dei comuni compresi nel territorio della città metropolitana, ovvero un numero di comuni che rappresentino un terzo della popolazione della provincia, comunque tra loro confinanti, deliberino di non aderire alla rispettiva città metropolitana”. Turi potrebbe ancora tirarsi fuori e sconfinare altrove, nella provincia accorpata di Taranto. In ogni caso, entro il 30 settembre lo statuto va completato. Da quel momento in poi sarà, bisogna lavorare e contare, per difendere a denti stretti un potere dal basso.

Entro il 30 settembre 18 consiglieri dell’area metropolitana, che corrisponderanno a 18 sindaci dei comuni, guidati dal sindaco di Bari Antonio Decaro (che sarà presidente dell’Area Metropolitana) dovranno consegnare lo statuto completo.

A questo punto Turi ha tre strade da intraprendere, tre possibilità:

  1. Turi è un comune inferiore ai 15mila abitanti e potrebbe non essere rappresentato nell’organo istituzionale che conta, ossia il Consiglio dell’Area Metropolitana, in attività dal 1 gennaio 2015. Quindi potrebbe consorziarsi e unirsi con la vicina Sammichele e altre comunità. Queste fusioni di comuni faranno riferimento al nucleo centrale.
  2. A seconda di come sarà lo Statuto, la Città Metropolitana di Bari potrebbe prevedere un nucleo centrale e tre aree periferiche interconnesse a Bari, così suddivise: Nord Barese, Trulli, Sud Est Barese. Turi rientrerebbe nell’area Trulli.
  3. Turi potrebbe decidere infine di uscire dalla Città Metropolitana e aderire alla provincia accorpata di Taranto, proprio come propose all’epoca la lista “Impegno per Turi”, oggi in seno alla maggioranza di via XX Settembre.

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