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Metteremo su un “paese smart”

Impegno comune per Turi

Mercoledì 16 aprile, ore 19.00, presso la sede del PD in piazza Aldo Moro sì è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del simbolo della coalizione “Impegno comune per Turi”. Presenti il dott. Menino Coppi, Lavinia Orlando, Piero Camposeo e Fabrizio Resta. “Impegno comune per Turi”, è una coalizione che nasce con l’idea di mettere insieme gruppi del centro-sinistra e di sinistra, ovvero il Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Sinistra, Ecologia e Libertà insieme ad una lista civica, Impegno per Turi.

Il gruppo ha individuato nella figura di Menino Coppi il proprio candidato sindaco: “diciamo che questa per me è stata una scelta non facile, perché da tempo avevo deciso di non essere più coinvolto nelle vicende politiche. Ho sempre preferito, negli ultimi tempi, dare sostegno a chi invece era in prima linea. A un certo punto, anche per le varie sollecitazioni ricevute, ho pensato che, per senso di responsabilità, fosse necessario un mio impegno personale. Abbiamo così voluto dare la possibilità ai cittadini turesi di scegliere e di non dover tornare sulle vecchie strade, che ci hanno portato in un vicolo cieco. Turi in questo momento è in una situazione disastrosa, bisogna invece tornare ad essere turesi orgogliosi”. Il gruppo afferma di essersi rimboccato le maniche, perché ritiene di poter dare un contributo che possa infondere speranza, “noi lavoriamo per il futuro di questa comunità”. Dal discorso fatto dal dott. Coppi, tre sono le questioni che si evincono: il senso di comunità, l’impegno e il cambiamento. Il paese non si sente più una comunità, perché non ha perso gli elementi connettivi per sentirsi tale: recuperare questo senso di appartenenza è uno degli obiettivi principali che la coalizione si pone, facendo sì che tutte le risorse del paese siano messe in relazione, in modo da potersi sentire dentro una società vera. L’impegno deve essere principalmente di chi amministra, il quale ha bisogno di un consenso, che deve coinvolgere tutti: se non si lavora insieme per un obiettivo, non si raggiungerà nulla. A tal riguardo, Menino richiama un leitmotiv kennediano: “Non chiedete al Comune cosa può fare per voi, ma cosa voi (cittadini) potete fare per Turi” – e prosegue – “bisogna lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi. Se non cambia il clima che ci tiene insieme, non riusciremo a fare quel passo in avanti che è assolutamente necessario in questo momento”. Bisogna avere la mente aperta al mondo, “pensare globalmente, operare localmente”, c’è necessità di stabilire legami anche con le altre comunità, si devono mettere in atto iniziative di collaborazione e cooperazione con i Comuni vicino a noi. Viene affrontata anche la questione dell’afflusso di nuovi abitanti negli ultimi venti anni. Questo avvenimento ha cambiato profondamente la struttura sociale ed economica di Turi, ne è divento un elemento di ricchezza, il “sangue vivo che dà più ossigeno”. Questo fenomeno, inoltre, fa capire che Turi attrae per tanti motivi di cui gli stessi turesi non hanno consapevolezza. Turi deve diventare all’altezza di ciò che già ha. “Siamo un paese con bassissima autostima, dobbiamo crede in noi stessi e nelle cose che abbiamo”. Si accenna brevemente anche alla mancanza dei servizi per le persone, la carenza dei luoghi in cui riunirsi: “Dobbiamo dare i servizi così da creare ulteriore attrattiva”, incentivando la vendita delle case vuote e risollevando in generale il valore degli immobili di tutti i turesi, secondo un piano urbanistico ben preciso. Si deve puntare al recupero, bisogna recuperare quanto più possibile a livello urbanistico, perché è impensabile un’ulteriore espansione, che è già stata eccessiva. “Questo è un obiettivo importantissimo”, ribadisce più volte il dott. Menino. logo impegno comune per Turi Non serve parlare del passato e di come si è arrivati a questo punto: “Il passato è passato e ci mettiamo una pietra sopra. Esso è davanti agli occhi di tutti noi, non serve che qualcuno metta la didascalia sotto la fotografia”. Segue un piccolo elenco dei principi generali che saranno alla base del programma elettorale, ora in fase di preparazione. Quanto verrà detto, trattato, realizzato, dovrà fare i conti con la trasparenza, con l’ascolto e la partecipazione, con l’integrazione, l’equità, la valorizzazione economica delle risorse e del territorio, con la solidarietà, con la semplificazione della burocrazia, insieme a più connettività e più informazione: “Cercheremo di mettere su un paese smart” – asserisce Coppi. Terminata la presentazione, seguono le domande dei giornalisti, con cui il gruppo di coalizione chiarisce ulteriori punti, tra cui il problema della mancanza di luoghi di incontro per gli anziani, per cui “la prima cosa da fare è individuare spazi idonei a far incontrare le persone”. Altra problematica sottoposta all’attenzione dei rappresentanti dei partiti è il bisogno di un sindaco che operi a tempo pieno; non è mancata la rassicurazione dello stesso Menino: “se eletto, farò sicuramente il sindaco a tempo pieno. Di questo sono assolutamente convinto, perché lasciare la propria professione per fare altro non è una cosa semplice. Non saprei fare altrimenti e non so come hanno fatto gli altri. È impossibile fare il sindaco e un altro lavoro”. Vengono chieste le motivazioni per cui l’ex segretario del PD, l’imprenditrice Annarita Rossi, non sia presente. Il problema, secondo il candidato sindaco, è stato semplicemente una differenza di opinioni politiche e non personali, rispetto al fare o non fare un’alleanza. Se l’ex segretario riteneva di poter andare alle elezioni da sol, la maggioranza del PD propendeva invece a partecipare a questa formazione. Spinosa, come sempre, la questione dei finanziamenti dall’Europa, che troppo spesso sono tornati indietro perché evidentemente negli ultimi anni nessuno è stato capace di accedervi. Questo comporterebbe anche un riassetto all’interno del Comune, cercando di compensare risorse e carenze. “Se non hai una struttura amministrativa adeguata – aggiunge il candidato sindaco – le nostre parole sono fumo”. Naturalmente è stato ricordato anche il centro cittadino, che si è svuotata di tutto, attività commerciali, popolazione: “Stiamo lavorando su tutto questo. Non a caso ho parlato di recupero. Dobbiamo tornare a riguardare verso la parte più vecchia del paese”. L’ultima domanda riguarda la lista dei candidati. Pare che la sua composizione sia a buon punto, si starebbe lavorando per “arricchirla”, in modo da creare relazioni sane tra coloro che ne faranno parte: “questo è il presupposto fondamentale” – afferma Piero Camposeo – “perché guardando indietro, abbiamo constatato che i problemi principali sono nati per via dei cattivi rapporti e delle cattive attitudini delle persone che si sono spese nella politica negli ultimi anni. Noi contiamo invece sulle relazioni sane tra di noi. Nessuno si deve guardare le spalle e tutti devono essere disposti ad aiutare. Queste caratteristiche umane vengono prima delle competenze tecniche, perché a queste ultime, in qualche modo, si può sopperire. Noi puntiamo sulle capacità relazionali, costruire rapporti, superare gli attriti e le difficoltà quotidiane”. La lista, inoltre, sarà un mix tra esperienza e nuove competenze: “Noi non siamo i populisti del nuovismo, ma pensiamo che sia giusto un equilibrio”.

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