S. Chiara viene restituita ai suoi fedeli
Al termine del processo di riqualificazione della Chiesa di S. Chiara, il Centro Studi e Cultura, nella persona del suo presidente, il signor Domenico Resta, ha presentato i lavori alla cittadinanza.
La presentazione è avvenuta martedì sera, alle ore 18:30 presso al chiesetta; presenti l’Architetto Giuseppe Giannini e l’Architetto Angela Rossi, i quali hanno diretto l’opera di restauro.
Il signor Resta dopo aver dato il benvenuto ai presenti e fatto qualche cenno storico sulla Chiesa, ha passato la parola all’Arch. Giannini, il quale ha mostrato delle fotografie scattate prima dell’avvio dei lavori, mentre ad occhio nudo è stato possibile scorgere le migliorie apportate.
Secondo le testimonianze, la Chiesa, costruita nel 1623, a seguito del crollo del 1949, è stata ricostruita fedelmente “la storia è l’interpretazione dei fatti e delle cronache del tempo; si sa molto, ma non si sa mai abbastanza”- dice l’Arch. Giannini.
I lavori che hanno avuto luogo nei mesi passati hanno avuto lo scopo di non modificare, ma conservare il grande patrimonio storico-architettonico presente tra i vicoli del nostro centro storico. I lavori hanno avuto avvio senza grandi difficoltà grazie allo stato di conservazione in cui versava la Chiesa e grazie allo stanziamento dei fondi regionali. Sono quindi state apportate migliorie sulla facciata esterna della Chiesa, in quanto i muri erano intrisi di umidità e bisognava restituirgli dignità. I lavori sono stati compiuti anche all’interno, in particolare lungo la facciata sinistra; la pavimentazione non è stata modificata, benché non fosse quella risalente alla costruzione originaria, è stata considerata un degno pezzo di storia non soggetto a modifica. Nel mostrare le foto dei lavori, l’Arch. Giannini rammenta come tutti i professionisti, ogni qual volta sono chiamati a prestare la propria opera su un monumento, hanno la possibilità di approfondire uno studio. Per farlo è necessario placare la propria curiosità, attendere che gli eventi si verifichino da soli e mettere da parte la spasmodica voglia di curare.
Ha preso la parola anche l’Arch. Angela Rossi, che ha evidenziato come quello eseguito non sia un intervento conclusivo, ma sia solo l’inizio di una fase di restauro. Lo svolgimento dei lavori è stato mirato al risanamento e alla sistemazione igienica della muratura, in quanto versava in stato malsano. “Conservare significa mantenere quello che si ha, e noi l’abbiamo fatto”.
Non sono mancati interventi conclusivi da parte del pubblico: testimonianze storiche, memorie e critiche costruttive hanno sollevato problematiche attuali e passate.
La presentazione si è conclusa con i ringraziamenti del presidente Resta e degli architetti presenti.