I Pozzi della memoria
Quello che c’è stato è nel nostro patrimonio: la vita dell’uomo e il rito del convivio attraverso i secoli sono immortalati in celebri quadri e opere d’arte con immagini di mense frugali o di banchetti e grazie a questi capolavori ci è dato di conoscere e sapere la civiltà dei popoli nel tempo. Anni orsono il dottor Franco Giannini pubblicò un volume con immagini fotografiche scattate a Turi : “TURI le immagini e la memoria 1890-1960”. Destarono tanta curiosità le “portatrici d’acqua”, con anfore d’argilla dopo averle riempite dai “pozzi”, posti tra la Cappellina dell’ Annunziata, il mattatoio comunale, la stazione ferroviaria. Ancora più suggestiva la testimonianza fotografica sulla collocazione del “pastificio a vapore Gasparro”, sul costone opposto a quello della Cappellina. Al luogo dove uno strato argilloso filtrava l’acqua che hanno bevuto i nostri avi, si accedeva agevolmente dal centro abitato ed è indicato come “lago di Turi” in documenti datati. La scalinata posizionata in linea con via XX Settembre è un altro elemento architettonico di pregio. Una depressione naturale appartenente quindi al Demanio, non proprio al Comune, era difficilmente lottizzabile e si pensò bene di sotterrarla, alzando il piano di calpestìo. Quando andrà alle stampe questo mio parere, sarà ultimata la bitumatura dopo gli ultimi scavi che purtroppo hanno avuto un parziale riscontro. Perlomeno, ora sappiamo che lì sotto c’è qualcosa “…L’architettura abbraccia la considerazione di tutto l’ambiente fisico che circonda la vita umana ; non possiamo sottrarci ad essa, finchè facciamo parte della civiltà, perché l’architettura è l’insieme delle modifiche e alterazioni introdotte sulla superficie terrestre in vista delle necessità umane, eccettuato solo il puro deserto…” insegna Leonardo Benevolo. Se la toponomastica ci permette lo studio del sito indicato come Largo Pozzi, l’osservazione di quelle immagini fotografiche (sicuramente scattate anche dalla casa padronale del pastificio) restituisce la collocazione del muro di contenimento (un tratto affiorato casualmente è comunque conservato) e della imponente scalinata che i nostri posteri ritroveranno proprio sotto la … discussa… madonnina prima dimenticata per decenni in uno scantinato, ma ridotta poi a mera funzione di isola rotazionale. In quanto stampata in cemento bianco e di scarso valore artistico, comunque non svolge manco una funzione decente di arredo urbano. E’ il segno dei tempi, oggi da internauti ci entusiasmano i luoghi virtuali in cui comunicare in rete, non ci interessa la chiarezza di rapporti fra progettazione e storia dell’arte… anche se in altre cittadine si sarebbe utilizzato il luogo (sito di valore archeologico) con maggiore sensibilità culturale. I finanziamenti europei basta saperli chiedere. A Zollino (LE) hanno recuperato al Turismo le “pozzelle” con finanziamenti CEE. Gli abitanti di qualsiasi centro abitato sono conformati a seconda della natura dalla quale acquisiscono i modi comportamentali di vita, compresi gli usi e costumi. Col progresso quei pozzi sono rimasti sotterrati, quando in ogni casa cominciò ad essere distribuita l’acqua pubblica dell’ acquedotto pugliese, il più grande d’Europa. Con altre sensibilità politico-culturali Largo Pozzi poteva caratterizzarsi come sito di interesse archeologico, promuovendo il turismo culturale ? Tutte le attività e le consuetudini del popolo turese sono state sempre legate all’ambiente, le attività lavorative agricole, da cui sono scaturite le risorse economiche hanno dato la giusta dimensione sociale e la distinta fisionomia in ogni manifestazione folkloristica, religiosa, mondana e culinaria. Nei periodi di tempo che vanno dagli anni Venti a tutto il Quaranta, la vita di questo popolo si è trascinata nell’arcaico modo dei precedenti secoli, condizionata dal lavoro espletato. Quello che difficilmente ci stimola è il non voler essere competitivi a livello turistico. La Grotta di Sant’ Oronzo più di quelle castellanesi ha un vissuto di credenza popolare, devozionale, interessantissimo. Un riassetto di Largo Pozzi sarebbe un museo dell’umanità a cielo aperto apprezzabile con interesse. Si viene in Puglia ormai organizzando voli aerei, crociere, carovane di camper. La giornata mondiale dell’Acqua ci permette di riflettere su una buona notizia: il mondo ha raggiunto uno degli obiettivi di Sviluppo del Millennio: dimezzare la percentuale di persone senza l’accesso all’acqua potabile. Nonostante l’80% della popolazione mondiale abbia accesso a fonti di acqua potabile, 738 milioni di persone ne sono ancora prive, con variazioni drammatiche per regione; ad esempio solo il 61% degli abitanti dell’ Africa Sub Sahariana ha accesso a fonti di acqua potabile, a differenza del 90% o più dell’America Latina, del Nord Africa e di buona parte dell’ Asia. Inoltre, il progresso verso il raggiungimento dell’Obiettivo prefissato. Due miliardi e mezzo di persone sono ancora prive di servizi, water e latrine. Circa un milione e mezzo di bambini muoiono ogni anno (5.000 ogni giorno), a causa di malattie diarroiche, facilmente evitabili con il miglioramento della situazione igienico-sanitaria. Sette persone su dieci senza accesso ai servizi igienici vivono in zone rurali. Pubblico questi dati dell’ UNRIC (United Nations Regional Information Centre for Western Europe) solo per dire che il turismo culturale mondiale va proprio alla ricerca di luoghi come Turi, che bene o male, potenzialmente conserva tracce storiche riferite al superamento dell’accesso di acqua potabile. A Turi i turisti contemporanei, dopo aver visitato Castellana, Putignano Alberobello… si arricchirebbero culturalmente con l’ osservazione delle maioliche nella Grotta di Sant’ Oronzo, il Cimitero dei colerosi, Largo Pozzi, le antiche case del Centro storico che recuperavano acqua piovana dai tetti. Luoghi sottovalutati da noi stessi, comunque. E’ generalmente riconosciuto il legame strettissimo fra l’esperienza dell’architettura presente e la conoscenza di quella passata; ogni decisione operativa comporta un giudizio storico sugli avvenimenti precedenti, che giustificano l’operazione da compiere oggi, e ogni giudizio storico, porta implicito un orientamento che si può far valere in campo pratico.uello cheQ
Mino Miale per La giornata mondiale dell’acqua 2013 unesco