Mafia ed edilizia, il Consiglio Comunale si schiera
Turi continua a salire agli onori della cronaca per le operazione investigative che il nucleo operativo antimafia di Bari sta conducendo ormai da quasi tre anni, aggredendo i patrimoni nelle disponibilità della criminalità organizzata.
Il 14 marzo, l’ultimo eclatante passo degli investigatori ha portato alla confisca di beni mobili ed immobili riconducibili, direttamente o attraverso prestanome, ad un pregiudicato di Gravina, nelle more deceduto, ritenuto affiliato al clan “Mangione-Gigante-Matera”, operativo a Gravina e nei comuni limitrofi.
Cinque operazione, susseguitesi dal 2011 a qualche giorno fa, che delineano l’immagina di una città in cui il clan di Gravina avrebbe trovato terreno fertile per avviare un’estesa attività speculativa in campo edilizio: il denaro proveniente da affari illeciti si trasforma in mattone grazie a società-cartiere, che investono nella costruzione di immobili venduti a prezzi “concorrenziali”, abbattendo il mercato lecito.
In risposta alla preoccupante situazione, i consiglieri Catalano e Notarnicola hanno inviato una lettera in cui si invita il comune di Turi, rispettando l’iter giudiziario e non intralciando il lavoro degli inquirenti, a “costituirsi parte civile in un eventuale processo nei confronti di proprietari, intestatari e prestanome dei patrimoni confiscati nella nostra cittadina“. Una proposta su cui i consiglieri di “Turi Città Futura”, alla rivendicazione di parte, hanno preferito ricercare l’unanime condivisione delle forze politiche; non solo “per l’universalità dei valori della lotta alla criminalità e della difesa della legalità” ma anche perché il contesto creatosi “ha leso l’immagine del paese e, in futuro, rischia di comprometterne il tessuto economico e sociale“.
“Non abbiamo mai messo la testa sotto la sabbia e non lo faremo ora” ? ribatte Tateo che, a nome della maggioranza, offre piena disponibilità ad approvare un “documento condiviso, senza nessuna primogenitura, per dare contezza che si è amministratori e politici seri“.
I comuni intenti si formalizzano in un prudente Ordine del Giorno in cui il “Consiglio Comunale all’unanimità dà mandato a Sindaco e Giunta di procedere, per la tutela dell’immagine della collettività turese, negli adempimenti relativi alla costituzione di parte civile in un eventuale processo penale, valutando l’opportunità, la fondatezza giuridica e la tempistica“.