Menico Coladonato: “Assolutamente no!”
Il movimento politico “Impegno per Turi” ha nominato qualche settimana fa i nuovi coordinatori del direttivo. Pietro Camposeo, già addetto stampa del movimento, ne è divenuto neo coordinatore. Il nostro pensiero, e non solo il nostro, è volato subito a Menico Coladonato. L’ex coordinatore dov’è andato? Il silenzioso cambio nasconde qualche malumore? L’abbiamo così cercato per comprendere meglio il percorso in atto.
Menico, ci sono stati problemi con il movimento “Impegno per Turi”?
“Assolutamente no – chiarisce in modo deciso Coladonato – nessun problema fra me e il movimento. Quanto accaduto è il naturale percorso che “Impegno per Turi” si era prefissato di seguire.”
Siamo nel bel mezzo di una chiacchierata appassionate. “Quando ho accettato l’incarico di coordinatore – rivela – avevo preannunciato che il mio ruolo sarebbe stato pro-tempore con il fine di traghettare il movimento nel periodo postelettorale.”
Dunque Menico è ancora “impeganto per Turi”?
“Certo – non ha dubbi Coladonato – Nel recentissimo periodo solo l’influenza mi ha tenuto un po’ lontano.”
Tuttavia nel Consiglio Comunale Rocco Birardi ha dimostrato più volte di non essere in sintonia con il gruppo? “Birardi è parte dell’opposizione, anche se non è pienamente integrato nel nostro movimento.”
Durante la formazione delle liste la sua figura scatenò non pochi dubbi. Fu una scelta funzionale alla vittoria? “Come movimento abbiamo discusso a lungo. Rocco Birardi è una persona con cui si può dialogare e ci siamo ritrovati sui punti programmatici. Lui rappresenta Quagliariello…”.
Cambiamo argomento. Elezioni politiche. Com’è andata? “È evidente la vittoria di Grillo”.
Il MoVimento 5 Stelle e il movimento Impegno per Turi nel loro rapporto con i partiti non le pare abbiano molte similitudini? “Si, lo slancio è uguale. Tuttavia credo che il M5S sia finalizzato a raccogliere e sintetizzare la protesta e il malcontento generale. Il voto delle politiche mi ha deluso”.
Menico ci confida di aver votato per Ingroia – “Quello che è mancato in Italia è stato il voto etico”.
Il M5S, un po’ come ha fatto il movimento di Mercieri, non riconosce come interlocutori i partiti, privilegiando l’analisi delle persone. Ciò stato un errore oppure nel futuro si cambierà questa linea? “Prevedere il futuro è difficile. Sicuramente gli errori commessi vanno evitati”.
Prevede che ci possano essere possibilità che la vita di questa amministrazione abbia termine prima del suo naturale mandato? “In verità – ci pensa bene Menico – ritengo che se ci fossero momenti di crisi all’interno della maggioranza, le convergenze degli interessi comuni avranno la priorità, come già accaduto con Gigantelli”.