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Nel Cuore della nostra Storia

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Turi – Siamo purtroppo abituati a raccontare e leggere la nostra storia a partire dalle pagine di quei libri che ci costringono a studiare. Scuola, televisione e testi per la massa che raccontano di fatti che ci hanno preceduto senza soffermarsi a capire i sentimenti o le emozioni di chi l’ha vissuta. Solo pochi fortunati però possono apprenderla da un oratore che, con le lacrime agli occhi, decide di aprire il suo cuore e i suoi ricordi per descrivere con poche parole quanto di più triste e di crudele possa aver vissuto.
Giovani ragazzi, figli o padri oggi anziani, a volte strappati dalla loro vita, dai loro sogni, dalle loro famiglie, dalle loro speranze, per vivere, o meglio sopravvivere, combattendo una guerra armati del solo amore per la propria Patria. Anni in trincea, sul campo o in prigionia, con il cuore rivolto a casa e agli affetti lontani, racchiudevano tutto nelle lettere che scrivevano e delle quali speravano di ottenere una risposta. Ad interessarsi di questa parentesi emozionante della nostra storia, Vitoronzo Pastore, autore dell’intenso lavoro di ricerca epistolare “Dietro il filo spinato”, ospite del Centro Studi di storia e cultura di Turi nella serata di venerdì 29 novembre.
Circa 600 pagine di testimonianze e documenti di militari, prigionieri, della sola provincia di Bari, che hanno permesso di conoscere l’animo di chi, anche lontano di casa e costretto a condizioni precarie, dimostrava il proprio amore per il Paese e la propria famiglia. “Indagare su questi elementi è un’opera meritoria, che permette di far emergere le emozioni dei nostri connazionali” – commenta in apertura il professor Raffaele Valentini, dando la parola all’autore di origini casamassimesi. Poche parole per raccontare l’interesse e la passione che l’hanno condotto a cercare e comporre queste pagine della nostra storia cariche di emozioni, trepidazioni e speranze, percepibili pagina dopo pagina. Con estremo silenzio, consapevoli della profondità delle espressioni racchiuse nelle lettere raccolte, il pubblico del Centro Studi ha ascoltato ogni accenno e assaporato le speranze che ogni militare ha custodito in quei pezzi di carta oggi storia.
“Questo libro è il vero riflesso di quella generazione” – ha aggiunto commosso il giornalista Gustavo Delgado – “di ragazzi che hanno obbedito al dovere ed hanno combattuto e spesso son morti, nonostante fossero male armati e mal guidati”.
Ogni pagina di questo lavoro di ricerca racconta la parte più vera e significativa della storia d’Italia, dei nostri connazionali e dei valori che li animavano, valori sottolineati anche dal Capitano dei Carabinieri, Dot. Michele Miulli al termine della serata.
Il ricavato della vendita del testo di Pastore è interamente devoluto all’Angsa, Ass.ne Naz.le Genitori Soggetti Autistici.

 

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