Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

Halloween: favorevoli o contrari?

 Halloween-turi

 

 

Le vetrine dei negozi si tingono di arancione e nero, colori dei tempi che cambiano. In passato, al ritorno a scuola dopo “il ponte di Tutti i Santi”, le maestre proponevano temi sul mese di novembre: fiori, crisantemi, visite al cimitero con i genitori. I bambini imparavano a gestire il dolore, la perdita, attraverso il mese più mesto dell’anno. Anno dopo anno, complice soprattutto la scuola e gli insegnanti d’inglese, assieme alla voglia di approcciarsi alla cultura anglo-americana, la festa di Ognissanti è diventata altro: ai Santi si sono sovrapposti i teschi, ai fiori le zucche, alle “focaccine dei morti” i cioccolatini, in quello che è ormai, anche in Italia, una sorta di carnevale autunnale. Halloween è una festa di tradizione celtica: la fine dell’estate rimandava all’idea della morte, e si chiedeva agli spiriti protezione per il raccolto dell’anno successivo. Negli Stati Uniti prima, nel resto dl mondo poi, la festa ha via via acquisito nuovi simboli: dalle zucche agli spaventapasseri, fino a pescare nei film horror contemporanei. Il tradizionale “Dolcetto o scherzetto?”, ovvero il girare mascherati di casa in casa alla ricerca di cioccolatini e caramelle sotto il ricatto di “scherzetti” vari, è sempre di moda. E a volte Halloween diventa occasione per compiere atti vandalici senza temere rischi: la mattina del primo novembre le strade sono piene di persone che “contano i danni” della nottata precedente: puliscono i portoni da impasti di uova e farina, lavano le auto, spazzano i cortili. I bambini festeggiano Halloween mascherandosi, a volte riproponendo abiti altrimenti usati soltanto a carnevale, a volte scegliendo maschere dei più comuni personaggi dark: scheletri, vampiri di vecchia e nuova generazione, streghe. I negozi si riempiono di dolci a tema: cioccolatini a forma di zucche, lecca-lecca a forma di fantasmi. Ma Halloween non è una festa soltanto per bambini. Molti giovani si ritrovano a feste, meglio se danzanti, in maschera. Occasione come tante per divertirsi e fare festa, sollievo per i negozianti in preda alla crisi, stimolo ad approfondire altrui culture. Ma c’è anche chi non ci sta. Molti credenti non condividono questa sorta di ritorno a tradizioni pre-cristiane, e in diverse città si organizzano veglie di preghiera in occasione della vigilia di Ognissanti. “Prima era più facile parlare ai bambini della morte – osserva una giovane mamma – Vestirsi da fantasmi o scheletri dovrebbe servire ad esorcizzare la paura, invece fa l’effetto contrario, e ora i bambini sono molto più spaventati da queste realtà.” Anche sui più comuni social network si sfidano le opposte fazioni “Halloween sì – Halloween no”. Mentre discoteche e ristoranti invitano a feste in maschera, alcune associazioni cattoliche, tra cui per esempio la polignanese “Associazione Giovanni Paolo II”, invitano i cristiani ad utilizzare come foto profilo per il giorno di Halloween l’immagine di uno dei Santi della tradizione cristiana, spiegando i motivi per cui si è legati a una figura in particolare. Una maniera per fare cultura e al tempo stesso ritrovare le radici della propria fede. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *