Resta: “Le mele marce vanno allontanate”
Gli elettori sono nauseati. Dopo lo scandalo Fiorito e le dimissioni della Polverini dalla presidenza della Regione Lazio, il trend positivo del Pdl nei sondaggi non solo ha subito un arresto ma una lieve diminuzione nel giro di una settimana. Ma a perdere sono un po’ tutti i partiti. Riprendono a crescere le ali estreme. La Destra di Storace supera Fli, attestandosi al 2,6% con un balzo in avanti dello 0,6% in una sola settimana. La Lega conferma un trend positivo che va avanti da parecchie settimane. In sette giorni è passata dal 5% al 5,4%. In crescita anche la Federazione della sinistra che esce dall’oblio partitico e riguadagna un 2,5% dopo anni difficili. Grillo, invece, inverte il trend negativo delle ultime settimane e il suo Movimento è in netta ripresa anche se, per ora, appare improbabile quello che due mesi fa era dato per certo: il superamento del Pdl in termini di consenso elettorale. Tuttavia, tutto è ancora possibile, visto che il 32,5% degli elettori ha dichiarato di volersi astenere, mentre il 15,3% ancora non ha deciso per quale partito andare a votare. Tuttavia, gli scandali non aiutano ad abbassare queste percentuali, mai così alte nella storia del nostro Paese. E così, mentre il Pdl si avvia a scendere sotto quota 18% a livello nazionale, abbiamo avuto modo di intervistare il Sindaco Onofrio Resta che sugli scenari del Pdl si era già espresso.
Durante la campagna elettorale, sul palco, Onofrio Resta dichiarò che il futuro non era del Pdl che sarebbe stato spazzato via. Noi, dal basso, notammo lo scatto di Boccardi. Oggi gli scandali e la corruzione della Regione Lazio le danno ragione?
Non dissi che il Pdl era finito, ma che il Partito del cavaliere non poteva più ritenersi autosufficiente. Affermo questo già dalla mia candidatura alla Provincia. Il Pdl ha bisogno di una cura antibiotica se non vuole rischiare la marginalità. Ma questo non l’afferma il Sindaco Resta, anche Berlusconi ne è consapevole, così come Mantovano ha dichiarato che è tutto da rifare. Oggi posso affermare che è difficile riconoscersi in un partito. È un momento di riflessione.
Le elezioni politiche sono vicine. Ci sarà il tempo per un cambiamento così profondo?
I valori ci sono e i riferimenti nel Pdl pugliese non mancano. Fitto ha superato il suo carattere un po’ egoistico, politicamente parlando. Oggi riesce a dialogare con tutte le forze politiche per il bene del centro destra.
Ma come si cambia?
Ci sono mele marce che vanno allontanate a tutti i livelli. Dal comune al parlamento la politica deve disfarsi dei ruba galline! La gente ci pensa come a dei corrotti. Persone non eticamente gradevoli. Ci si deve caratterizzare per altro. Si deve ritrovare la fiducia dei nostri cittadini. Si deve ricercare continuamente l’onestà e bisogna impegnarsi per amministrare il nostro paese. Bisogna allontanarsi dall’idea che la politica è sinonimo di interessi personali. Così si cambia e si esce dalla logica della “Casta”.
La casta parlamentare però vuole arroccarsi e difendere le proprie poltrone…
La politica oggi più che mai deve fare un passo in avanti. Ho firmato il referendum di Ventrella sulla riduzione dei costi della politica. Ma nei fatti l’ho già fatto rinunciando all’indennità del Comune e ai benefit della provincia. Dobbiamo essere Case di vetro. Sono d’accordo a rendere pubbliche tutte le informazioni patrimoniali dei politici e non sono d’accordo con chi invoca la Privacy.
Come vede dunque il futuro del centro destra?
Ho tre fissazioni. Il centro destra può avere successo a Bari candidando un uomo come Schittulli e allargandosi alla società civile. Penso a Fitto alla Regione perché è l’unico che può vincere essendo riconosciuto e accettato da tutti. E penso che Boccardi possa osare di più. È bravo a tessere relazioni ma deve chiedere una candidatura al parlamento oppure divenire in Consiglio Regionale il leader dell’opposizione. Michele deve puntare più in alto per Turi.
Fitto torna in Puglia, un passo indietro sintomo della crisi del Pdl?
Non è un passo indietro ma un passo in avanti per il centro destra perché solo così potrà vincere.
Michele Boccardi e Tonino Coppi. Fitto e Quagliariello. Siamo sicuri che Fitto unisca? Cosa ne pensa di questo rapporto?
Fitto è riconosciuto dai vertici nazionali come il leader qui in Puglia. Tonino Coppi è una risorsa ma non deve concentrare le proprie energie alla rissa contro Michele. È il momento di mettere da parte le aspirazioni personali e trovare una sintesi per il bene della comunità.
E se Onofrio Resta fosse chiamato a scendere in campo per il Parlamento?
Impossibile. Non ci penso. Il mio limite è questo mandato, a prescindere da quanto durerà. Questa è la mia ultima attività da amministratore politico.
Come valuta l’apporto dei “nuovi turesi” durante la conferenza sull’area metropolitana?
È stato davvero bello vedere partecipare e ascoltare la loro opinione. Soprattutto di coloro che provengono già dall’area metropolitana di Bari. Personalmente condivido la posizione e l’intervento di Menino Coppi, il quale, non l’ho mai nascosto, credo sia stato fra i migliori sindaci del nostro paese. Penso già ad una consulta dei cittadini non turesi residenti nel nostro comune. La loro opinione, lontana da logiche paesane di parentele e di rapporti politici, è davvero molto importante.
Era in piazza durante il comizio di Vito Lenato?
Non ero a Turi…. ma non mi interesso da tempo di quello che dice Lenato nei teatrini del sabato del villaggio.